Luigino Sergio: «Concluso lo studio di fattibilità, l’iniziativa passa alle popolazioni interessate alla fusione”.
Cronaca/di Aldo Quarta
Con trenta promotori tra ingegneri, docenti universitari, avvocati, dirigenti e funzionari della pubblica amministrazione, imprenditori ed ex amministratori locali, tra i quali Lorenzo Ria, già parlamentare e già Presidente della Provincia di Lecce, Sandro Frisullo, già Vicepresidente della Regione Puglia e undici ex primi cittadini, si è costituito il
“COMITATO PER LA FUSIONE DEI COMUNI DELLA GRECÌA SALENTINA”.
Il comitato ha lo scopo di promuovere la fusione dei comuni della Grecìa Salentina come importante strumento di unificazione e salvaguardia linguistica, storico-culturale, di ottimizzazione e sviluppo politico-amministrativo. Esso ha lo scopo di mettere a conoscenza dei cittadini interessati i vantaggi e gli svantaggi dell’istituto della fusione intercomunale, tramite incontri pubblici, divulgazione di materiale informativo tra le comunità di riferimento, raccolta di firme a sostegno del processo di aggregazione comunale, collegamento con gli enti pubblici, in particolare con la Regione Puglia.
Il comitato intende dare la parola agli abitanti della Grecìa Salentina sull’istituzione di un nuovo comune di 40.000 abitanti che diventerebbe così il secondo ente locale territoriale della Provincia di Lecce, aumentando in modo esponenziale il peso politico della futura città, da istituire a seguito di un processo complesso, difficile, ma non impossibile.
Il Comitato, che è amministrato da un Consiglio di Gestione composto da nove membri, ha eletto Presidente Luigino Sergio.
«La fusione di comuni, osserva Luigino Sergio, prevista dall’ordinamento come opportunità per gli enti locali, è divenuta in molti casi una necessità, specialmente per i piccoli enti che attraversano da tempo situazioni di estrema difficoltà organizzativa e finanziaria. Dal 2009 ad oggi sono state approvate 143 fusioni di comuni. Di queste 139 sono già operative e 4 lo saranno nei prossimi anni, fatto che ha comportato la soppressione di 333 comuni e la riduzione del numero degli enti locali territoriali del nostro Paese, passati da 8.100 di circa dieci anni orsono a 7.900 unità nel 2023».
Il primo confronto del comitato avverrà con gli amministratori locali della Grecìa Salentina e poi passerà a coinvolgere gli elettori dei singoli comuni, al fine dell’obbligatorio referendum consultivo che verrà indetto dalla Regione Puglia per sentire le «popolazioni interessate», così come prevede sia la Costituzione e sia il testo unico degli enti locali.