Una nota dell’ Assessore Coccioli su un progetto discusso.

stemma_galatina_Cronaca/Galatina/ di Andrea Coccioli.

Prima di passare alla pubblicazione integrale del comunicato inviato dall’assessore Coccioli sono doverose da parte della Redazione del Sedile due righe. Assessore Coccioli, ci sembra di cogliere in questo suo comunicato un assai poco velato tentativo di  provocazione a quanto a suo tempo scrisse il Sedile su questo progetto. La accettiamo e quindi ci deve permettere le precisazioni a seguire.

Avemmo a scrivere a suo tempo a proprosito del corso che per i primi due anni dell’Amministrazione Montagna il progetto era stato finanziato con 1.000 euro, quest’anno è passato a 2.000. Forse si sarà dimenticato questo particolare?  Altro particolare: l’avvocato De Pasquale per una strana coincidenza è stato il capolista della lista ” Cosimo Montagna Sindaco”. Naturalmente solo una coincidenza. Un altro particolare ancora, il “progetto” è per alunni, insegnanti e personale scolastico oltre che per genitori degli alunni come si legge nella determina 2145 del 23 dicembre 2014. Le riporto a seguire il link del pensiero dei fruitori finali del progetto. Non crede, inoltre, che la validità di un progetto possa essere valutata ed apprezzata solo se paragonata a progetti analoghi di più professionisti? Per finire, è proprio sicuro che il progetto “E’ giunto al nono anno consecutivo“?

Ecco il link per i nostri lettori. L’assessore Coccioli lo conosceva sicuramente di già. 

https://www.ilsedile.it/per-il-terzo-anno-si-finanzia-un-progetto-di-educazione-alla-legalita-nelle-scuole/#more-11400   

Ecco Il testo integrale della nota stampa dell’assessore Coccioli.

E’ giunto al nono anno consecutivo il Progetto “Educazione alla Legalità, organizzato dall’Amministrazione Comunale di Galatina, in collaborazione con tutte le Scuole di Galatina, e tenuto dall’avv. Paolo De Pasquale, in qualità di esperto.

Le principali finalità che ci si propone di perseguire sono: Formazione del cittadino; Educare alla legalità; Educare alla convivenza civile ed alla cittadinanza attiva; Maturare la consapevolezza che la norma è codificazione di valori sociali; Favorire l’inclusione sociale e Tutelare la condizione giovanile; Sviluppare/rafforzare la fiducia nelle Istituzioni; Comprendere il ruolo dell’individuo nella comunità sociale; Prevenire il disagio e le devianze giovanili; Sviluppare il senso etico e capire l’importanza dei valori ai quali ispirare i propri comportamenti; Favorire l’alleanza educativa.

Mentre, i maggiori contenuti dell’offerta formativa sono i seguenti: Principi di libertà, democrazia ed uguaglianza; Diritti e doveri dell’uomo; Norma giuridica e norma sociale: significato e differenze; Costituzione Italiana; Fiducia nelle Istituzioni; Cittadinanza attiva e Democrazia partecipata; Il comportamento deviante (compresa la violenza di genere, ad es.: Stalking, ecc.); Devianza e criminalità minorile; Bullismo, banda e cyberbullismo; Droga, alcoolismo e tabagismo; Gioco d’azzardo; Lotta alle mafie; Analisi delle cause sociologiche e psicologiche della devianza; Dinamiche emotive e socio-psico-relazionali; Competenza conflittuale; Problematiche preadolescenziali e adolescenziali; Orientamento e mediazione; Pari opportunità; Corretto rapporto con i mezzi di comunicazione, intrattenimento e nuove tecnologie; Navigare sicuri in internet; Valore e rispetto della privacy; Gestione del disagio e suo impatto sulla salute del cittadino; Pari opportunità ed inclusione sociale; Educazione ambientale ed al rispetto dei beni culturali; Educazione stradale; Cittadinanza Europea.

Il tutto, ovviamente, con delle metodologie didattiche e strategie di apprendimento innovative.

Negli scorsi anni scolastici, gli incontri hanno visto la partecipazione attiva e propositiva dei docenti, e soprattutto l’impegno dei ragazzi, che con estro ed entusiasmo hanno preso parte alla discussione, evidenziando una notevole attenzione ed un forte interesse per gli argomenti affrontati, esprimendo sempre le loro idee ed opinioni, senza timore di generare una vivace e sincera discussione.

Da ciò si evince, che gli adolescenti hanno una singolare esigenza di apprendere gli argomenti concernenti la legalità, tant’è che è proprio la loro conoscenza che fa accrescere la sensibilità verso gli stessi. Questo, a conferma dell’importanza di veicolare l’informazione e favorire il senso critico, per prevenire ed arginare il fenomeno della delinquenza minorile e del disagio giovanile.

La Scuola, teatro privilegiato di conoscenza, è l’Istituzione più adatta a coltivare la cultura della Legalità, il rispetto dei diritti umani, l’esercizio della democrazia, per formare i ragazzi a divenire cittadini adulti, responsabili e solidali. Così come, il Comune, quale Ente Locale che rappresenta la propria Comunità e ne cura gli interessi è anche l’Istituzione più adatta per promuovere le politiche giovanili, nonché lo sviluppo civile, sociale, culturale ed economico del suo territorio, nell’ambito dei molteplici servizi in favore dei suoi cittadini.

La legalità – afferma un documento della CEI del 1991 – è «insieme rispetto e pratica delle leggi». Non solo rispetto di norme imposte dall’alto, ma pratica quotidiana di regole condivise.

Bisogna fare attenzione perché per noi tutti e per i giovani in particolare, le sole  regole non bastano più. L’insegnamento più importante verso i giovani é quello della coerenza, della responsabilità,  dell’esempio.

Già Giovanni Paolo II, parlando a Napoli nel 1990, rilevava la grave crisi di legalità dell’Italia. «Non c’è chi non veda – disse – l’urgenza di un grande recupero di moralità personale e sociale, di legalità. Sì: urge un recupero di legalità».

Sono sempre più convinto che la legalità si fonda sull’uguaglianza.

«Non posso dire ai miei ragazzi che l’unico modo d’amare la legge è d’obbedirla. Posso solo dir loro che dovranno tenere in tale onore le leggi da osservarle quando sono giuste (cioè quando sono la forza del debole). Quando invece vedranno che non sono giuste (cioè quando sanzionano il sopruso del forte) essi dovranno battersi perché siano cambiate». Sono parole di don Lorenzo Milani. Parole che anche a distanza di anni risuonano da monito per la nostra coscienza.

Dobbiamo essere consapevoli che non ci può essere legalità senza uguaglianza. La legalità passa dal comportamento virtuoso e corretto di ognuno di noi.

Come diceva Gandhi, ognuno deve diventare il cambiamento che vogliano vedere.