E’ la C.K.C. Group la società a cui è stato affidato il compito di stampare, imbustare e spedire gli avvisi di pagamento. Problemi sulla violazione della privacy?
Cronaca/ di Redazione
Galatina – Dopo tanto discutere, dibattere, incazzarsi è giunto, volenti o nolenti, il momento di pagare. Gli avvisi di pagamento, come affermano dagli uffici comunali, in larga parte sarebbero stati già stati spediti o prossimi alla spedizione.
Per chi rateizza la prima data di scadenza è quella del 30 aprile ma a tutt’oggi, 11 aprile 2019, nessuno sa ancora con esattezza quanto dovrà pagare non avendo ancora ricevuto il relativo avviso di pagamento.
Succede così ogni volta che il lavoro dei dipendenti comunali devono metter mano, per estrarre dati, ai software acquistati per gestire l’attività amministrativa ed in particolare quella riguardante la gestione di tasse e tributi.
Succede sempre che nessuno dei dipendenti comunali di quel settore sia in grado di mettere mano nel sistema per estrarre nomi, importi e tassa di riferimento.
Succede così che nonostante l’acquisto ed il pagamento annuale di pacchetti di ore per formazione e assistenza, nessuno sia in grado di mettere mano ragion per cui la soluzione finale è sempre stata quella del ricorso all’assistenza esterna che poi tanto esterna non è essendo “l’assistente” il rappresentante di zona del software Civilia.
Anche quest’anno, per la TARI, la storia è andata avanti più o meno allo stesso modo. Dopo che è stato risolto il problema dell’estrapolazione dei dati, dal MEPA sono state selezionate ed invitate cinque aziende a presentare la propria offerta, per stampare, imbustare e spedire gli avvisi di pagamento.
Ad aggiudicarsi il servizio è stata la C.K.C. Group di Torino, la stessa che negli anni passati ha gestito il servizio per la TOSAP e che ogni anno, non per colpa della C.K.C. ma per quanto detto innanzi, si è dovuto far slittare i termini di pagamento perché gli avvisi sono stati spediti con notevole ritardo.
Il problema è stato risolto soltanto allorquando, a pagamento, si son rivolti al solito “assistente” esterno, unico in grado di estrapolare i dati dal software Civilia. Cosa si aspetta a mettere con le spalle al muro la DEDAGROUP (proprietaria del software Civilia) e farle capire che o almeno un paio di dipendenti saranno messi nelle condizioni di saper gestire il programma a 360° oppure si cambia fornitore? Speriamo che prima o poi succeda.
La cosa curiosa, per ciò che concerne la TARI, è che lo scorso anno a gestire il servizio di stampa, imbustamento e spedizione degli avvisi è stata la Sikuel srl e ciò principalmente per il fatto che la ditta utilizzava lo stesso software utilizzato negli uffici comunali. Il solo servizio di spedizione, costa circa 3.500 euro se si aggiunge la stampa il costo lievita a 6.800.
Ora di grazia, visto che abbiamo lo stesso programma piuttosto che registrare i dati su un supporto digitale e consegnarli alla ditta appaltatrice per la stampa e l’imbustamento non sarebbe più semplice procedere direttamente alla stampa ed all’imbustamento negli uffici comunali per poi consegnarli, per soli 3.500 euro, per la spedizione?
Oltretutto ad una Società esterna, di cui non vogliamo mettere in dubbio la serietà aziendale, ma che comunque le vengono messi in mano dati sensibili di cittadini galatinesi con tanto di nomi, cognomi, indirizzi, che potrebbero, se capitassero in mano a qualche malintenzionato, essere utilizzati anche per fini non attinenti al servizio. Esiste un ampio mercato al riguardo che vende dati sensibili ad aziende che poi li utilizzano per fini elettorali, pubblicitari e quant’altro. Oltretutto sulla legalità nel consegnare a terzi, estranei all’Amministrazione comunale, questi dati sensibili ho serissimi dubbi e sicuramente per evitare guai la materia andrebbe approfondita.
A loro insaputa i cittadini potrebbero essere o diventare oggetto di mercato e tutto ciò soltanto perché si continua a lasciare irrisolto un problema per compiacere qualcuno che solo grazie a questi vuoti può continuare a ricevere lucro.