Rubriche/Opinioni/ di Veronica Romano
Mi piacciono i “5 STELLE” sono determinati e sanguigni.
Idealisti nelle loro battaglie.
Sul tema “ospedale” condivisibile la loro posizione politica nella sua totalità a cominciare dal loro pensiero sull’idea di costruire poco lontano un ospedale, dopo averne chiusi a non finire.
Il solo immaginare la costruzione dovrebbe far scattare in chi ne dovesse risultare portatore misure “alternative alla politica”.
Ciò detto vedremo come andrà a finire la storia e non disperiamo, tra un anno si vota e io potrei dare una mano al Movimento, che quello che dice di solito mantiene, affinché una volta al governo regionale possa ripristinare quello che altri stanno smantellando.
In attesa però di iniziare la battaglia per la conquista della regione che non potrà di sicuro restare nelle mani di chi l’ha governata sino a mo’ e perché troppo impegnato in un continuo e crescente “fuori tema”e per le sue posizioni politiche su scelte “rilevanti” condizionate più che dalla loro reale portata da un continuo “distinguo” che dà solo forma all’apparire, sempre a proposito di “battaglie” ricordo di averne condiviso col Movimento tante altre, belle, calorose e straordinarie a cominciare dall’ILVA per finire alla TAP il cui pensiero mi addolora profondamente.
Ora però che sono finalmente al governo, aspetto che quelle battaglie vengano vinte, vengano onorate, a quelle battaglie venga dato un senso, una coerenza, venga dato rispetto a chi, senza interesse, le ha combattute.
Ma nel caso così non fosse, nel caso fossero maturati nel frattempo “ripensamenti governativi” della cui esistenza già si sapeva, cominceranno a balenarmi seri dubbi, ma solo per ricaduta, anche sul futuro che si vuole dare all’ospedale. Intendiamoci, solo qualche dubbio e anche involontario che però riporta nella mia memoria un vecchio detto più che mai attuale:
NA VOTA CAPPA U FESSA.
Una frase ad effetto che fa sintesi di un pensiero dominante e che pur nella sua poca eleganza racchiude un concetto di fondo che sono certa il Movimento saprà cogliere. Ne va di mezzo la sua stessa sopravvivenza. E anche la faccia.