Antonio De Maria: “Subito un tavolo regionale per una riforma che garantisca servizi ai cittadini e sicurezza agli operatori sanitari”

Cronaca

“Con quale stato d’animo la dottoressa di Maruggio, vittima dell’ennesimo episodio di violenza segnalato ai danni di una guardia medica, dovrebbe tornare in una sede di continuità assistenziale, sola, di notte ed alla mercé di gente che senza pensarci due volte usa violenza contro chi si impegna per offrire assistenza?” – commenta così Antonio De Maria, Segretario Fimmg Puglia, la recente aggressione che ha colpito un medico della continuità assistenziale in provincia di Taranto.

“Il tema sicurezza per gli operatori sanitari continua ad essere un problema di scottante attualità, anche perché il modello attuale della ex continuità assistenziale nei fatti impedisce l’attuazione di soluzioni al problema. – aggiunge Claudia Aiello, Referente per la Continuità Assistenziale di Fimmg Puglia – Sono necessari immediati interventi strategici di riorganizzazione dell’assistenza primaria a quota oraria in applicazione dell’Accordo Collettivo Nazionale vigente, che possano ridurre il rischio lavorativo ed al tempo stesso migliorare il servizio offerto ai cittadini.”

“Oggi è quanto mai indispensabile una riforma strutturale della Continuità Assistenziale, che si trova ancora ad operare secondo un modello vecchio, ormai non più adeguato ai tempi ed alle necessità di assistenza sanitaria. – continua De Maria – Fimmg Puglia ritiene improcrastinabile affrontare la discussione sulla riforma della Continuità Assistenziale, che dovrà immediatamente seguire la firma dell’Accordo Integrativo Regionale della Medicina Generale del 5 settembre prossimo, per garantire ai colleghi della CA maggiori servizi e sicurezza”.

“Non bastano le attestazioni di solidarietà se poi non sono seguite da atti concreti che diano valore al lavoro dei sanitari. – conclude De Maria – Per tale motivo chiediamo al Presidente Emiliano, all’Assessore alla Sanità e al Direttore del Dipartimento di Promozione della Salute di avviare contestualmente alla sottoscrizione dell’Accordo Integrativo Regionale per la medicina generale la discussione della riorganizzazione della continuità assistenziale e del 118, così da completare il percorso entro la fine dell’anno e poter costruire una medicina territoriale capace di rispondere ai bisogni di salute dei cittadini e di garantire serenità e condizioni di lavoro dignitose agli operatori sanitari”.