Sponsorizzazione TAP: “uno se il coraggio non ce l’ha non può inventarselo”

Proc2Cronaca/Galatina/ di p.z.

Galatina – Vien da chiedersi, alla luce della ultime vicende,  se veramente solo per Galatina e Scorrano fosse stato davvero così impossibile recedere dal contratto di sponsorizzazione con la TAP.

Lasciamo da parte Scorrano. Lo hanno fatto capire chiaramente ed in tutti i modi che quei soldi li volevano e non ci avrebbero mai rinunciato. Ci avranno pure rimesso la faccia ma lo hanno detto chiaramente . Condivisibile o meno hanno fatto una scelta di campo: a Scorrano sono con la TAP.

A Galatina esiste invece, come al solito, il vezzo di nascondersi dietro un dito. Attaccati duramente durante un pubblico dibattito il presidente del comitato festa don Aldo Santoro fece o cercò di far capire che non sapevano nulla della sponsorizzazione e nemmeno di cosa fosse la TAP. Scaiola docet.

A precisa domanda se avendolo saputo li avrebbe restituiti allo sponsor fece, come si suol dire “orecchio da mercante”. La parte politica, nella stessa assemblea, si lavò la coscienza con un papalino “non possumus” inteso come impossibilità da parte degli amministratori di intervenire nei fatti e nelle decisioni del comitato festa di cui l’Amministrazione non faceva parte. Tranne pochissime dichiarate eccezioni tutti erano contro la TAP ma di restituire al mittente la sponsorizzazione non se ne  parlò mai.

Ad un certo punto per offrire una sponda “politica” al comitato festa si giunse anche a diffondere la voce che fosse praticamente impossibile farlo pena pesanti conseguenze di carattere finanziario sia da parte dell’agenzia pubblicitaria che aveva curato i rapporti pubblicitari e sia dalla stessa TAP per procurato danno.

Finì insomma che i soldi TAP furono trattenuti e “passata la festa fu gabbato il Santo”  e non solo il Santo perché oggi si scopre quanto fosse stato possibile rinunciare a quel contratto di sponsorizzazione senza conseguenza alcuna  come del resto hanno fatto in questi giorni altri che magari in quella sponsorizzazione si son ritrovati veramente in buona fede.

Parlo ad esempio di Ruffano dove la Fondazione “Notte di S. Rocco”  dopo averla accettata ha poi fatto retromarcia con un secco no a TAP.

Parlo di Leverano dove è successa la stessa cosa per Birra Sound, dove la Ramses  srl, responsabile della comunicazione dell’evento,  ha risolto ogni rapporto negoziale con la TAP.

Solo a Galatina non potevamo? Si direbbe proprio di no e si scopre anzi come il tutto fosse solo una furbata, un modo poco trasparente e corretto per trattene i 5.000 euro della TAP.

D’altra parte come ebbe a dire Don Abbondio al cardinale Federigo Borromeo “ uno se il coraggio non ce l’ ha non può inventarselo”. O si è fra Cristoforo o si è don Abbondio, o si è  arcivescovo di Lecce che tuona “Non svendiamo la città e non siamo canne al vento”  o si è arcivescovo di Otranto, che tace.

Infine su altro fronte si rileva che  la TAP deve incassare una nuova e sonora bocciatura da WWF. Dai un dossier dell’Associazione infatti emergono decine di contestazioni fondate su un grado di dettaglio ancora maggiore rispetto alle prime osservazioni formulate a novembre. L’associazione ha considerato inadeguata la replica di TAP al primo report e carenti le integrazioni in risposta alle 48 richieste del ministero dell’Ambiente.  In 11 pagine WWF articola con estrema precisione le falle del progetto a partire dalla mancanza di uno studio geologico, dall’impatto sull’habitat marino, sottolineando su tutto l’inadeguatezza degli studi condotti che pregiudicano una valutazione affidabile e organica di un progetto dal rilevantissimo impatto sul territorio.