Le sezioni di Noha e Galatina ribadiscono le contraddizioni irrisolte all’ interno del partito.

PDCronaca/ di Redazione

 

Galatina – Ufficialmente si ama definire certe situazioni come “dialettica democratica all’interno di un partito”. Sarà pure così ma quando si giunge alle “Primarie” dello stesso partito con due segretari di sezione commissariati allora serve uno sforzo di eccezionale autosuggestione per accettare la tesi.

Ritorneremo sull’argomento dopo aver sciorinato i numeri delle Primarie così come le urne delle sezione di Noha e di Galatina ce li hanno consegnati. Come si sa Collemeto e S. Barbara non hanno una propria sezione PD.

A Noha la lista Renzi ha ottenuto 111 voti, Emiliano 15 voti (8 “LaPuglia per Emiliano” e 7 “Emiliano per l’Italia”), la lista Orlando 2 voti. Chiara la contestazione ad Emiliano che vuole anche rappresentare la contestazione contro la sezione di Galatina ed i suoi “reggenti”.

Cambia completamente il quadro nella sezione di Galatina. Renzi si difende con i suoi 230 voti. Emiliano non stravince ma conquista un buon margine differenziale con i suoi 387 voti ( Emiliano per l’Italia 86 voti, La Puglia per Emiliano 281 voti e Noi per Emiliano 20 voti); Si difende bene anche Orlando che raccoglie 153 voti.

Unificando i voti delle due sezioni questo è il risultato: Renzi: 341 voti, Emiliano 402 voti, Orlando 155 voti.

Il pugliese Emiliano non ha stravinto sul toscano Renzi. Soltanto 62 voti hanno diviso i due con la differenza che “uno giocava in casa e l’altro in trasferta”.

Senza voler entrare nel merito dei particolari della vita di un partito e soffermandoci soltanto alle evidenze pubbliche ci sta da chiedere al segretario provinciale del PD qual’è il senso ed il significato del commissariamento dei due Segretari sezionali quando tutto è stato ormai deciso circa la candidatura sindaco, peraltro avallata dalla stessa Segreteria provinciale, ed alla vigilia delle Primarie.

Erano e son risapute le origini e la natura alla base del contendere. Due correnti distinte di pensiero propendevano per due figure diverse di candidato sindaco. E’ stato uno scontro duro e con molteplici sfaccettature, anche di dubbio gusto.

Poi una volta venuta fuori, o imposta, una candidatura (con annesse ulteriori figure barbine in fase di definizione della coalizione) è venuto fuori il commissariamento. Se è stato fatto per sconcertare l’opinione pubblica l’obiettivo è stato pienamente raggiunto.

Se con questa decisione si è inteso sconfessare l’operato dei due segretari cittadini allora si dovrà anche ritornare sull’argomento “candidato sindaco” oggetto del contendere e risultato di una imposizione forzosa da parte del circolo di Galatina e, quindi, rivedere il tutto magari con personaggi diversi.

Se poi si aggiunge che lo stesso Segretario provinciale ha avallato, con propria nota, la candidatura di Carrozzini come espressione del PD, allora dovremmo scomodare Pirandello ed assegnare un autore a questo politicamente stravagante personaggio di Segretario provinciale.

Se poi si è mosso nel teatrino delle marionette, a cui ormai da tempo ci ha abituato la politica ed i politicanti italiani, allora è tutto chiaro.