39.900 euro per una rassegna fotografica che sta riscuotendo scarsi consensi, 15.000 ( di cui 5.000 in servizi) per i Concerti del Chiostro che devono chiudere le prenotazione per esubero di richieste.
Cronaca/Amministrativa/di p.z.
E’ risaputo che la cultura, per chi sa riconoscerla ed apprezzarla, non ha prezzo ne può essere misurata perché nessuna unità di misura può rendere il suo esatto spessore. A palazzo Orsini sembra, invece, che abbiano trovato l’unità di misura adatta con cui dare il grado di rilevanza agli avvenimento da loro definiti di rilevanza culturale.
Questi novelli Pitagora- per l’unità di misura – riescono a trasformare in moneta l’esatto valore culturale di ogni manifestazione da svolgersi in città.
Alcuni esempi pratici.
Dalla Determina n.296 del 18 giugno 2021 apprendiamo che il festival di fotografia e di arte contemporanea dell’A.P.S. 34° Fuso è stato qualificato come “un progetto culturale con forte valenza artistica ed attrattiva che coinvolge l’intero territorio comunale, finalizzato alla promozione del patrimonio culturale materiale e immateriale ed in grado di incidere sulla crescita culturale della comunità, dell’immagine della Città di Galatina e del suo territorio“.
Per tal motivazioni il corrispondente, sempre in moneta, è stato quantificato in 39.900 euro (notare la sottigliezza politico-burocratica per non superare la fatidica soglia dei 40.000) peccato però, almeno sino ad oggi, che di questa promozione del territorio e crescita culturale della comunità si sia visto ben poco. Sta assomigliando sempre più un piccolo crocicchio di incontri tra pochi amici di cordata. Notata anche la quasi totale assenza degli amministratori in particolar modo dei fautori dell’iniziativa.
Poi apprendo, sempre da fonti ufficiali, nello specifico la Delibera di G.C. n. 204 del 29/07/2021, che l’Amministrazione comunale, ha deliberato,
su richiesta del direttore artistico prof Luigi Fracasso, la compartecipazione al progetto dell’Associazione culturale “I Concerti del Chiostro” perché è stata ” valutata la rilevanza culturale e la strategicità della suddetta iniziativa ai fini della valorizzazione culturale della Città“
Solo però che il peso specifico della valenza “culturale e di valorizzazione della città” è stata quantificata, in 15.000 euro di cui € 10.000 in moneta e € 5.000 in servizi. Come dire effettivi 10.000 euro.
Di quali servizi possa mai trattarsi per giustificare 5.000 euro non si capisce bene, ma ci sta da chiedersi perché mai i 39.900 euro da dare alla A.T.S. sono cash con servizi tutti a titolo gratuito, mentre per i Concerti del Chiostro i servizi sono a pagamento? Misteri del metro adottato dall’Assessore Dettù?
Eppure i Concerti del Chiostro e le sue manifestazioni, sia dal punto di vista qualitativo che organizzativo, come del resto specificato nella stessa delibera,
sono state sempre di alta qualità e non hanno certo bisogno di alcuna verifica.
La serata inaugurale della rassegna, dapprima prevista all’interno del Chiostro dell’ex Monastero delle Clarisse, pare che sarà spostata in piazza Galluccio onde permettere ad un maggior numero di persone di poter assistere allo spettacolo. Le prenotazioni erano state sospese per l’enorme numero di richieste ora sono state riaperte grazie alla maggiore disponibilità di posti.
Eppure inspiegabilmente ti ritrovi 39.900 euro a chi di promozione tutto sommato non sta riuscendo a far gran che e soli 15.000 (di cui 5.000 da restituire per costo servizi) a chi deve chiudere le prenotazioni per eccesso di richieste.
Riuscite a darvi una spiegazione? Io onestamente no…o forse si.