Cronaca/di Redazione.

Era scaduto il 19 luglio il termine per la presentazione delle offerte per l’aggiudicazione di uno o più lotti degli immobili posti a base d’asta con il piano delle alienazioni comunali.

In questo ennesimo tentativo di vendita erano state ammesse offerte sia al rialzo che al ribasso.

Nel termine indicato sono pervenute due offerte. La prima riguarda un terreno agricolo sito in Cutrofiano, Località Cavallerizza, denominato “S.
Venerdia”. Prezzo a base d’asta € 32.017,68. La seconda riguarda l’ex carcere mandamentale, sito in Galatina alla via Gallipoli n. 142. Prezzo a base d’asta € 808.623.

Nella medesima data si è proceduto all’apertura delle buste. L’offerta relativa al lotto di terreno è stata pari a 32 .050 euro e quindi superiore, seppur di poco, al prezzo a base d’asta.

Per il secondo lotto, quello relativo all’ex carcere mandamentale, l’offerta pervenuta è stata di 646.898,40 euro quindi notevolmente inferiore rispetto al prezzo posto a base d’Asta.

E’ stata pertanto dichiarata l’aggiudicazione provvisoria al Sig. Ghione Roberto Corino, residente in Torino, Strada San Vito Rovigliasco n. 308 del del terreno agricolo sito in Cutrofiano, Località Cavallerizza, denominato “S. Venerdia”, fatto salvo l’eventuale esercizio diritto di prelazione agraria.

Per l’offerta relativa all’ex Carcere mandamentale di 646.000 euro fatta pervenire dalla Società Francesco Farì & Figli Srl, con sede in Surbo in via Olanda, risultata essere di importo inferiore a quello a base d’asta, sarà oggetto di valutazione in relazione alla congruità e convenienza, come previsto nell’avviso pubblico ed eventualmente posta a base di nuova procedura di gara.

Naturalmente ci si augura che sia la seconda ipotesi ad essere attuata perché, lo scrivo per dare un ulteriore apporto a chi dovrà giudicare, mi sovvengono alla memoria due particolari. Nel 2011 vi fu un tentativo di acquisto dell’ex carcere da parte di un professionista locale. Le manovre poco trasparenti per raggiungere l’obiettivo unitamente al fatto che il prezzo di 800.000 euro era ritenuto non congruo, anzi quasi un regalo, provocarono le dimissioni di un assessore per protesta.

Quelle dimissioni fecero saltare il banco al manovratore segreto (ma non tanto) che dovette abbandonare l’obiettivo ed accontentarsi di …altro.

La seconda riflessione, la riporto a puro titolo di cronaca. Nel 2018, se la memoria non mi inganna, un dipendente del comune di Galatina fu nominato dal Prefetto di Lecce componente della Commissione di accesso per la valutazione di atti e fatti tecnici che portarono all’accertamento che in più occasioni vi erano stati collegamenti diretti e indiretti di amministratori comunali di Surbo con esponenti della criminalità.

Se la valutazione di 800.000 mila euro nel 2011 veniva considerata un regalo come dovrebbe essere considerata una di 646.000 8 anni dopo e con la scoperta del valore artistico dei nudi femminili?

Indecente potrebbe essere il termine giusto?