Cronaca/di Redazione

Saremo sinceri: pensavamo fosse tutto apparecchiato nel momento stesso in cui era stata data la notizia delle dimissioni dell’assessore Lisi. Pensavamo che fosse un semplice avvicendamento concordato in virtù dell’uscita di scena dell’ex onorevole leccese per via dei suoi impegni elettorali nel capoluogo e pensavamo che il sostituto fosse già pronto per essere nominato. Pensavamo.

Forse però ci siamo sbagliati. Almeno sulle tempistiche. Perché appare evidente che più passano i giorni e più la risoluzione della mini-crisi si arricchisce di elementi concatenati che rischiano di complicare il tutto. E meno decisionista appare il Sindaco “del sorriso” che ci ha abituato a provvedimenti-lampo, almeno quando si tratta di affidamenti diretti di incarichi.

Continuiamo a ritenere la possibilità della nomina di Spoti in Giunta come la più probabile, anche se necessiterà di un qualche ritocco delle deleghe e forse in questi ritocchi si potrebbe spiegare il ritardo nella nomina. Ma riteniamo l’ex assessore di Sandra Antonica ed ex consigliere di Giancarlo Coluccia (due legislature finite anzitempo e nel peggiore dei modi) come la sola persona che sarebbe digerita da tutta la maggioranza senza effetti collaterali in quanto “ubi maior minor cessat”.

Ma proviamo a valutare un altro scenario, quello cioè che ci porta a guardare in casa Lega, partito titolare della posizione politica lasciata vacante da Lisi.
E nella Lega non pochi sono gli appetiti e, al tempo stesso, gli impedimenti che le nostre fonti riscontrano. A partire dalla prima scelta, l’attuale consigliera comunale con delega alle pari opportunità Anna Maria Congedo. Già nel momento delle trattative post vittoria elettorale fortissima fu la sua richiesta di una poltroncina in Giunta e riteniamo che al momento tale desiderio non sia scemato. Desiderio che però, come detto nel corso del nostro precedente articolo, ha un impedimento.

La sua nomina in Giunta comporterebbe, infatti, la surroga in consiglio del primo dei non eletti Dario Franco che pare non riscuotere la piena “simpatia politica” Vergine, ragion per cui starebbe frenando e franando le aspirazioni della consigliera Congedo.

Le ipotesi di cui alcuni rumors parlano sono fantascientifiche le riportiamo ma siamo scarsamente convinti che abbiano un millesimo di possibilità di verificarsi anche se la politica molto spesso ci ha dimostrato che l’impossibile non esiste perché dove non arriva la ragione risolve il manuale Cencelli.

I rumors parlerebbero addirittura di un tentativo per convincere Dario Franco a non accettare la surroga lasciando così il passo ad una seconda serie televisiva dal titolo “Il ripescaggio”.

Il Prastano, infatti, nell’Amministrazione Amante, subentrò in Consiglio comunale come primo dei non eletti grazie alla nomina assessorile di Cristina Dettù. Ora, però, subentrare in Consiglio addirittura da secondo dei non eletti sarebbe fantascientifico tanto che qualcuno, forse sotto l’effetto di questi primi, intensi tepori primaverili, azzarda l’ipotesi della sua nomina direttamente in Giunta, risolvendo così il problema della surroga alla radice.

Prastano, infatti, pur non essendo stato eletto nel corso delle ultime consultazioni, è sempre parso molto allineato e organico a questa amministrazione, al punto che pare sia molto gradito dai piani alti e darebbe ampie garanzie di fedeltà.

Le altre alternative potrebbero essere a questo punto due, ed entrambe esterne. La prima potrebbe essere quella di Francesco Colaci, candidato della lista di Pagliaro Regione Salento e per questo molto vicino alle posizioni della Lega.

In alternativa quella di un nome legato alla consigliera Congedo, già oggetto di incarichi precedenti: l’ex compagno Mimino Palmieri (già presidente della CSA in era Coluccia, in rigorosa quota Spoti-socialisti). Questo forse attenuerebbe la pressante richiesta della consigliera Congedo senza alterare gli equilibri interni al consiglio comunale.
Se ci siamo avvicinati o allontanati dallo stato in cui sono le trattative lo scopriremo nei prossimi giorni.