Cronaca/Attualità/di pietro zurico
E’ dai tempi tempi dell’Amministrazione Montagna che da queste pagine abbiamo più volte sollevato il problema. Quello della ex stazione di distribuzione di carburante in disuso era un pugno nell’occhio quanto il menefreghismo del suo proprietario e l’indifferenza dell’Amministrazione comunale.
Per tutta risposta cosa abbiamo ottenuto? La solita rappresentazione da rivista di varietà. Ora, finalmente, dopo l’ultimo sollecito https://www.ilsedile.it/galatina-restituite-la-villa-comunale-di-piazzale-stazione-al-decoro-urbano/ qualcosa si è mossa. La stazione sta per essere demolita ed asportata ma con due particolari non indifferenti. Il primo è che sarà rimossa ed asportata soltanto la struttura metallica in sovrasuolo ma non saranno rimosse le cisterne sottostanti e non sarà effettuata alcuna bonifica del sottosuolo. La seconda è che a pagare sarà, tanto per cambiare, Pantalone.
Nonostante nella Determina di assegnazione del servizio di rimozione venga specificato che trattasi di anticipazione di somme di cui successivamente sarà azionata azione di recupero non riusciamo a capire a chi detto recupero sarà richiesto.
Alla Marzano Petroli? E’ già fallita dal 2004 e la stazione carburanti non è neanche rientrata nella massa fallimentare attiva come dichiarato dallo stesso curatore fallimentare. Quindi? Quindi tranquilli, è un film già visto.
Bisognava agire quando i tempi chiedevano l’azione ed invece a quei tempi cosa si faceva? Si scrivevano ordinanze sindacali come al solito ineseguite da entrambe le parti. Si intimava alla Marzano Petroli di rimuovere la cabina e di risanare il sottosuolo altrimenti, decorsi 60 giorni, avrebbe provveduto il Comune e poi esercitato azione di recupero dall’inadempiente, fatto ciò, tutto finiva lì.
Qualcosa del genere è avvenuto, ad esempio, con l’ordinanza sindacale n.08 del del 2014 quando ormai la Marzano Petroli era già stata dichiarata fallita da ben cinque anni. Chiedevamo al fallito di bonificare sennò ci saremmo sostituiti e poi avremmo chiesto il rimborso. Non è roba da riderci su?
Ora, scrivono in Determina (la n. 255 del 12 aprile 2021), che bisogna procedere con la massima urgenza (alla faccia dell’urgenza), “alla esecuzione dei lavori di rimozione e smaltimento delle strutture fuori terra, divenute pericolose per la pubblica incolumità“.
I lavori di rimozione sono stati assegnati alla ditta Puglia Carburanti s.a.s. con sede in San Cesario di Lecce, che ha presentato un preventivo di spesa di 3.416 euro IVA inclusa. Come già detto i lavori riguarderanno soltanto la rimozione delle sovrastrutture metalliche, smaltimento e sistemazione provvisoria della pavimentazione.