E’ amaro assai dover constatare che anche dopo la morte continui a persistere la differenza tra cittadini serie A e cittadini di serie B. Sei tranquillo solo se puoi permetterti di avere una propria cappella mortuaria diversamente lo spettacolo è quello che si ripresenta ai nostri occhi in questi giorni nel cimitero di Galatina.
Mancano ancora una volta i loculi per poter dare degna sepoltura alle spoglie mortali dei nostri cari. La camera mortuaria è intasata di bare e ci sta ringraziare le confraternite che hanno messo a disposizione i propri spazi diversamente il sistema sarebbe collassato.
Tutto ciò grazie ai lavori affidati in netto ritardo rispetto alle previsioni, quelle previsioni basate sui dati statistici nascite /morti che ti fanno sapere e capire quando è il momento giusto di intervenire con la realizzazione di nuovi lotti di loculi.
E’ una sceneggiatura già nota nei corridoi del comune di Galatina che anche questa volta è andata in scena nonostante il cambio di amministrazione e il cambio di qualche importante dipendente comunale addetto al servizio.
Invece no. Si aspetta prima che finiscano i loculi per poi creare l’emergenza e in virtù dell’emergenza procedere con un affidamento diretto, che arriva puntuale e ben indirizzato beneficiando un candidato della propria coalizione.
E intanto i defunti attendono nella sala mortuaria come fosse la sala d’attesa di un medico di base in orario di punta.
Quello che però va oltre ogni logica, soprattutto se applicata a questo particolare argomento amministrativo è: se già si sa a chi deve essere indirizzato l’affidamento diretto, perché non partire prima ed evitare i soliti ritardi?
Le foto che sono giunte in redazione e che pubblichiamo scusandoci con i parenti dei defunti coinvolti (ma qui la cronaca ha bisogno di immagini in presa diretta per sensibilizzare una volta per tutte sul tema) testimoniamo da un lato il ritardo nell’esecuzione dei lavori, ritardo rispetto al completamento dei loculi disponibili e probabilmente anche rispetto ai tempi contrattuali.
Qui la colpa è tutta della mancanza di programmazione da parte dell’amministrazione o dell’ufficio. Le foto documentano lo stato di affollamento della camera mortuaria diventata un parcheggio in attesa della fine dei lavori e con questi caldi equatoriali la situazione dal punto di vista igienico sanitaria non è certo delle migliori.