Cronaca/di Pierantonio De Matteis
“Era ora” sono le prime parole che mi sono venute in mente quando ho letto delle dimissioni dei consiglieri comunali di opposizione da quella grandiosa, poderosa, maestosa farsa che passa sotto il nome di commissione temporanea speciale per la tutela dell’ospedale Santa Caterina Novella.
E non perché la tutela dell’ospedale non sia un interesse da perseguire in tutti i modi possibili. Ci mancherebbe altro. Ma perché quel modo specifico è inutile, vuoto, ridicolo oltremodo.
Lo è perché altro non è stata, sin dalla sua istituzione, che una cambiale elettorale dell’attuale amministrazione verso colui che ha spostato gli equilibri in modo determinante nel corso del ballottaggio (è la politica, bellezza). Per carità, operazione legittima, ma si dovrebbero avere le palle di chiamare le cose con il loro nome. E non fare retorica tanto più stucchevole tanto più è serio il tema.
E lo è perché tale commissione e il suo presidente solleva, nell’immaginario collettivo, il sindaco di Galatina, dalla responsabilità politica di dover lottare per la difesa, appunto, del presidio ospedaliero. Operazione politica geniale da parte dell’attuale amministrazione, non c’è che dire. Ma anche qui, bisogna avere le palle di chiamare le cose con il loro nome. Su, tiriamole fuori queste palle, quando in gioco ci sono interessi alti e nobili e non solo quando da dietro ad una tastiera si deve offendere qualcuno. Che poi, ognuno col cuor suo l’altrui misura. Ergo…
Tornando ai nostri, si diceva, era ora. Bravi, bene. Io lo dissi a suo tempo, quando la commissione fu costituita, che non si doveva nemmeno entrarci. E sono contento che ora, a dodici mesi di distanza, i consiglieri comunali di opposizione abbiano sposato questa posizione. Adesso è il momento di riportare la responsabilità in capo al legittimo detentore – che è il sindaco – e chiediamogli tutti – mettendoci a disposizione dell’obiettivo – quale sia la strategia che intende mettere in atto.
Aspettiamo di capire.