Cronaca/di p.z.

Dall’altro ieri, mercoledì 16 febbraio, e sino a fine marzo 2022 non venga a nessuno in mente di chiedere l’utilizzo della sala convegni dell’ex Monastero delle Clarisse perché sono in corso attività laboratoriali di musica e percussioni.

Ciò perché la signora Anna Caputo, meglio conosciuta negli ambienti come Lady Sprar o Miss Arci, nella sua qualità di rappresentante legale di Arci Lecce con sede in Trepuzzi, ha chiesto, ed ottenuto, la concessione a titolo gratuito per ben 43 giorni detta sala.

Tale laboratorio – si legge nella delibera di concessione – è finalizzato è finalizzato ad una performance musicale che avrà luogo il 5 aprile 2022 a Galatina, durante un evento di grande rilevanza socio-culturale e che intende favorire l’interazione e il dialogo interculturale“.

Risparmiando al lettore la ben nota espressione romanesca, ci sta da dire che Lady Sprar è colei che grazie all’enorme massa di denaro riversata dallo Stato italiano sull’attività dell’accoglienza immigrati e circoli ricreativi ha messo su un voluminoso giro di milioni.

Basti pensare, eredità della gestione Montagna ma proseguita ed integrata anche da quella Amante, che la signora Caputo, è da circa dieci anni gestore, tramite Arci Trepuzzi del Progetto Sprar/Sipronimi (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) presentato e finanziato al Comune di Galatina, con circa 730.000 euro l’anno. Aggiungiamo a ciò che è socio di fatto della gestione dell’immobile confiscato alla criminalità in Noha ed evito di raccontare in quanti altri Comuni della provincia di Lecce, compreso Trepuzzi, gestisce progetti analoghi.

Tralasciamo il linguaggio colorito della Lady con cui appella quei politici che la pensano diversamente da lei sulla gestione dell’accoglienza e sulle devianze ad essa collegate.

Detto ciò volevate mai, secondo voi, che Lady Sprar chiedesse l’utilizzo della sala convegni dietro pagamento di una cifra magari anche forfettaria? E volevate mai, secondo voi, che l’Amministrazione concedesse l’utilizzo della sala per oltre 40 giorni, magari anche ad una cifra forfettaria?

Niente di tutto ciò. Se però i nostri amministratori, oltre a conferire incarico ad un paio di commercialisti per registrare un po’ di carte a 10.000 euro l’anno (altra bella storia questa che ha fatto portare il Comune in Tribunale) visto che è il Comune di Galatina il titolari del progetto e del finanziamento, si prendessero la briga di effettuare controlli sulla gestione del progetto da parte dell’Arci & C., probabilmente non staremmo a discutere della bontà della scelta.