“Caditoie non pienamente efficienti perché parzialmente ostruite da fogliame e detriti di materiale plastico e cartaceo” la motivazione. 

legge ugualeCronaca/ di p.z.

Galatina – La Seconda Sezione Civile del Tribunale di Lecce, presieduta dal Giudice Italo Mirko De Pasquale, ha condannato il Comune di Galatina , difeso dal legale del Comune avv. Elvira Pasanisi e dall’ avv. G. Capodacqua al pagamaneto delle spese per danni subiti dai cittadini galatinesi Coroneo Salvatore, Buia Giacoma, Buia Renato ed Arcieri Rosa al proprio immobile in occasione del temporale, con abbondanti precipitazioni piovose, del 31 agosto del 2011.

I ricorrenti, difesi dall’avv. Giuseppe Romano, si son visti riconoscere ed accettare la giustezza di quanto richiesto in quanto il Giudice, nel suo dispositivo di sentenza, non ha riconosciuto nell’evento, seppur  imprevisto ed inusuale nella sua portata, l’ elemento principale dei danni causati dalla pioggia all’immobile. Ha riconosciuto, invece, la causa dei danni in una insufficienza delle condotte fognanti localizzate nell’incrocio tra via Arezzo e via Asti non essendo le caditoie pienamente efficienti perché parzialmente ostruite da fogliame e detriti di materiale plastico e cartaceo.

Di contro il Giudice ha riconosciuto che lo scantinato dei ricorrenti era dotato delle protezioni e degli ordinari sistemi edilizi al fine di ostacolare l’ingresso delle acque ed ha ribadito, con riferimento alla imprevedibilità dell’evento, (pioggia alluvionale) che ai nostri giorni in considerazione dei noti dissesti idrogeologici che caratterizzano il nostro paese criteri di accertamento improntati ad un maggior rigore  sono indispensabili poiché è chiaro che non si possono considerare come eventi imprevedibili alcuni fenomeni atmosferici che stanno diventando sempre più frequenti e drammatici.

Ha pertanto condannato il Comune di Galatina al pagamento di 97.765 euro ( 47.000 per danni all’immobile, 7.000 per il rifacimento degli intonaci, 8.000 per mano d’opera, 25.200 per la perdita dell’autovettura, 5.000 per muro di recinzione e 3.565 per lavori d’urgenza). Ha condannato inoltre il Comune al pagamento delle spese di lite che sono state quantificate in circa 8.000 euro