Cronaca/di pietro zurico
Ancora una volta e per l’ennesima volta il consiglio comunale, inspiegabilmente si tiene di mattino. Non ricordo con precisione quanti consigli comunali si siano svolti dal giorno dell’insediamento della nuova Amministrazione comunale ma di certo ricordo che soltanto uno si è tenuto di pomeriggio.
La mia non è una considerazione casuale, nasce da una considerazione di natura economica ben precisa. Alcuni consiglieri comunali sono dipendenti di aziende pubbliche e/o private. Le aziende private, in modo particolare, concedono i permessi ai propri dipendenti per partecipare alle sedute consiliari ma non lo fanno a titolo gratuito perché poi presentano il conto al fine di recuperare quanto anticipato in conto stipendio ed oneri riflessi.
Giusto per rendersi conto di cosa stiamo parlando e soltanto a titolo di esempio, basti pensare che in circa due anni di attività politico-amministrativa (2020-2022) un’azienda che aveva tra i suoi dipendenti un nostro consigliere comunale ha presentato al Comune una nota di rimborso di € 17.015,36 per un costo orario omnicomprensivo di €/h di € 28,43.
Ho riportato questi dati, peraltro ricavabili da atti pubblici, al solo fine, se può servire, di offrire uno spunto di riflessione a chi di competenza.
E veniamo ai lavori consiliari che hanno preso il via con le interrogazioni di cui abbiamo già ampiamente parlato su queste pagine. Vertevano sui ritardi relativi all’utilizzo della palestra del Polo2 di via Arno a Galatina e quella del polo1 a Collemeto. Alle domande sul perché dei ritardi e cosa si stesse facendo per renderle utilizzabili la risposta è stata, sintetizzando, che si stava lavorando per porre rimedio alle mancanze della precedente Amministrazione.
Le due interrogazioni erano state presentate dalla consigliera Tundo e sempre sulla palestra del Polo 2 vi era stata analoga interrogazione da parte del consigliere Antonaci che riportava nella sua interrogazione la richiesta accorata da parte di sua figlia che gli chiedeva perché mai non si potesse fare educazione fisica in quella palestra.
Altra interrogazione è stata presentata dalla consigliera PD Sandra Antonica sul trasporto urbano locale. In risposta all’interrogazione ed alle vicende della ditta Tundo gestore del servizio il sindaco Fabio Vergine ha dato lettura del dispositivo della sentenza del TAR, a cui la ditta Tundo aveva fatto ricorso ritenendosi danneggiata per la sola concessione della proroga tecnica di tre mesi piuttosto della quadriennale, con la quale il Tribunale Amministrativo ha respinto il ricorso ed ha dato ragione al Comune di Galatina riconoscendo la giustezza dell’operato.
Infine sulla preoccupazione espressa dalla consigliera Tundo in relazione alla possibile perdita del finanziamento per la messa in sicurezza della casa e della torre dell’orologio di Noha il Sindaco ha risposto asserendo di essere nel pieno rispetto dei tempi e dei termini essendo stati prorogati a luglio del 2023.
Il momento topico e per certi versi politicamente confuso, è stato quello dell’approvazione del Piano Sociale di Ambito territoriale. Alla relazione espositiva per linee generali fatta dall’assessore Palombini ha fatto seguito una vivace discussione. Argomento del dibattere era l’integrazione scolastica dei 40 alunni che frequentano le varie scuole nei Comuni facenti parte dell’Ambito Sociale di Galatina e che hanno bisogno di particolari attenzioni ed assistenza data la loro disabilità.
Chi e con quali mezzi finanziari supplire a questa criticità? la consigliera PD Anna Antonica ha portato in aula la sua esperienza di ex Dirigente del Polo 1 di Galatina. ha evidenziato la mancanza di personale idoneo a svolgere questo ruolo. “Occorre personale specializzato e formato – ha spiegato – per poter assistere i ragazzi in ogni loro esigenza fisica e morale e non può essere certamente il Collaboratore scolastico, che oltretutto non ha più questi doveri e questi compiti, a poter svolgere questo ruolo. Vi sono responsabilità anche di natura penale per chi “mette le mani” su un bambino tetrapelgico. Altro che personale ATA”.
Servono le OSS ma queste figure, accusano le minoranze, sono sparite dal Piano e dalla Delibera che il Consiglio avrebbe dovuto approvare. Di contro, ribatteva la maggioranza, i soldi, così come ogni anno, sono stati individuati “tra le pieghe del bilancio” ed il servizio si svolgerà regolarmente come si è svolto ogni anno.
Il contradittorio è andato avanti su questa falsariga per un bel po’ tra una maggioranza che non intendeva assolutamente variare la delibera inserendo la postilla che il Piano avrebbe contenuto espressamente le risorse finanziarie per pagare le OSS ed invitando le minoranze ad aver fiducia, mentre quest’ultime restavano sulle proprie posizioni perché “verba volant e scripta manent”.
Probabilmente tra le pieghe della vicenda si nascondevano interessi ben meno nobili anche perché se veramente, come è stato fatto notare da qualcuno, il problema fosse stato a cuore non si capisce perché non è stato espressamente previsto ed inserito nel Piano nei tempi dovuti indicando anche le risorse da cui attingere per pagare le OSS, risorse che invece sono state previste a favore degli Collaboratori scolastici.
E forse gira e rigira il centro di gravità del problema potrebbero essere proprio queste figure professionali. Il Piano, e non soltanto quello, le ha privilegiate forse per volere del Richelieu di turno le cui trame sono come i segreti di Pulcinella.
Al voto finale le minoranze non hanno votato in maniera omogenea. Nel PD la consigliera Anna Antonica ha votato a favore della delibera mentre Sandra Antonica si è astenuta. Tra i consiglieri della ex coalizione Amante: Loredana Tundo ha votato contro, Marcello Amante e Manuele Mariano si sono astenuti. Compatta la maggioranza nel voto favorevole.
C’era una volta…i partiti.