Eventi/di Piero Russo
Il 26 febbraio del 2010 a Kabul, moriva, eroicamente, il funzionario dell’AISE (Agenzia informazioni e sicurezza esterna) Pietro Antonio Colazzo, galatinese, classe 1962.
Quel maledetto giorno si trovava al “Park Residence Guesthouse”, a pochi passi dall’ambasciata italiana, insieme ad altri 4 funzionari dell’Agenzia, quando lo scoppio delle bombe scatena un inferno di vetri rotti e fiamme. Pietro, che aveva rapporti con i vertici della polizia e dei servizi segreti locali, allerta i soccorsi.
L’attacco, come sa bene, non è finito e infatti uno sciame di kamikaze si infiltra nell’albergo. Lo scopo è quello di ferire il più alto numero di vittime a colpi di fucile e pistola e poi, farsi saltare con la cintura esplosiva.
Colazzo resta dov’è con la pistola in pugno a proteggere la fuga degli altri quattro agenti, che riescono a mettersi in salvo.
Quando la sua morte viene comunicata insieme a quella di altre 18 vittime, le informazioni sono confuse. Alcuni dicono fosse un medico, altri, un diplomatico. È la vita segreta degli 007, nell’anonimato fino a che la morte non arriva a rendere loro quell’onore di cui in vita, non si sono potuti fregiare.
La sua salma torna in Italia per i funerali di Stato mentre,
contrito, il generale afghano Abdul Rahman parla di lui come “un uomo coraggioso” che ha fornito informazioni precise grazie alle quali la polizia è stata in grado di portare al sicuro, sani e salvi, altri quattro italiani.
Il 25 giugno 2010 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito a Pietro Antonio Colazzo la Croce d’Onore alla memoria con queste motivazioni: «Funzionario dell’Aise, operante nell’ambito di una struttura informativa a supporto dei comandi militari nazionali e multinazionali e a salvaguardia degli interessi italiani in Afghanistan, nel corso di un attacco terroristico veniva raggiunto da fuoco nemico e dall’onda d’urto di una potentissima esplosione, decedendo per le ferite riportate.
Nella circostanza, nonostante fosse oggetto del fuoco dei terroristi, non desisteva dalla sua azione, fornendo preziose indicazioni alle forze di sicurezza afghane in procinto di intervenire, incrementandone l’efficacia e consentendo di salvare numerose vite umane. Chiaro esempio di sereno coraggio, elevatissima professionalità, altissimo senso del dovere
e spirito di sacrificio».
Nel dicembre 2019 l’A.S.D. “Virtus Basket Galatina”, ha donato, in collaborazione con l’Ente del Terzo Settore “Cuore e mani aperte” OdV, un’Area Giochi inclusiva realizzata presso l’Area verde “Prof. V. Carrozzini” in Via Calatafimi a Galatina.
La suddetta Area Giochi Inclusiva è stata dedicata proprio al Dr. Pietro Antonio Colazzo.
Da allora, ogni anno, in occasione dell’anniversario della morte del nostro concittadino organizziamo una piccolissima cerimonia per ricordare l’esempio di un Uomo dell’Intelligence che ha perso la vita dando prova di fedeltà allo Stato e ai suoi cittadini.
Anche quest’anno, domenica 3 marzo p.v., deporremo una piccola corona di fiori auspicando l’inizio di un percorso ampio e condiviso che possa, negli anni avvenire, dare il giusto risalto alla figura di un illustre galatinese che silenziosamente ha servito lo Stato e ha portato tanto lustro alla città di Galatina.