Cronaca/di zurico pietro
C’era da aspettarselo e probabilmente il ricorso prima al Tar e poi al Consiglio di Stato per tentare di ottenere la proroga quadriennale nella gestione del servizio del trasporto locale era l’ultimo degli appigli a cui l’azienda si era aggrappata e con lei i suoi creditori.
Ora la Tundo Vincenzo Spa non esiste più. E’ stata cancellata con un colpo di spugna dalla sentenza del Tribunale di Lecce in data 15 gennaio 2024 che ha decretato il suo fallimento.
Naturalmente è stato un epilogo che non ha sorpreso nessuno tranne forse l’Amministrazione comunale ma nel suo caso i forse, i se ed i ma, sono tanti in tutta questa vicenda.
Per chi volesse rinfrescare parte dei fatti relativi a questa strana, e per certi versi assurda vicenda, può leggere il seguente link https://www.ilsedile.it/57481-2/
Quanto leggerete è però solo una parte del tutto e pone altri interrogativi come se non bastasse il cumulo di quelli già esistenti.
Che la Tundo Spa non navigasse in floride acqua era un fatto risaputo. Che però la stessa aziende avesse debiti sparsi non soltanto con privati ma, addirittura, da tempo, anche con l’Agenzia delle Entrate forse un po’ meno.
E che debiti, visto che si trattava di ben 21.246.059,05 per i quali in sede di concordato aveva proposto a risarcimento, in percentuale, un semplice 2,35%. A causa di questo debito l’azienda si è vista annullare l’atto di aggiudicazione della gara indetta da ADISU Puglia per l’affidamento del servizio di trasporto studenti universitari fuori sede che alloggiano presso la residenza “Casa Pastor Bonus”.
Secondo la Tundo Spa per il fatto di essere in fase di Concordato quel debito non poteva essere più considerato tale mentre per il Tar, Presidente Dott.ssa Antonella Mangia, l’art. 80, comma 4, D. Lgs. n. 50/2016 dispone che l’esclusione dell’operatore dalla procedura d’appalto per gravi violazioni definitivamente accertate, rispetto del pagamento di imposte e tasse o contributi “…non si applica quando l’operatore economico ha ottemperato ai suoi obblighi pagando o impegnandosi in modo vincolante a pagare le imposte o i contributi previdenziali dovuti, compresi eventuali interessi o multe, ovvero quando il debito tributario o previdenziale sia comunque integralmente estinto, purché l’estinzione, il pagamento o l’impegno si siano perfezionati anteriormente alla scadenza del termine per la presentazione delle domande”
Per questa, ed altre motivazioni che non stiamo a riportare, ha accolto il ricorso presentato dalla ricorrente Ditta Semeraro Bus di Semeraro Pietro disponendo l’annullamento della Determinazione Dirigenziale recante l’aggiudicazione in favore della Tundo Vincenzo S.p.A. nella gara negoziata indetta da ADISU Puglia per l’affidamento del servizio di cui in oggetto in quanto priva dei presupposti di legge per potervi partecipare.
La Giunta comunale di Galatina, invece, nell’ottobre del 2022 (tempi già risaputi dei diversi debiti tra cui quello con l’Agenzia delle Entrate e delle vicende dirette tra la stessa ed il Comune di Galatina) dispose una proroga del servizio addirittura con effetto retroattivo al 2021.
Su quali basi non è dato di capire. La cosa si è ripetuta con altre proroghe, le famose proroghe nelle “more di”. Nelle more di cosa se ieri come oggi non è stato pubblicato ancora neanche l’avviso pubblico di gara? Quali carteggi ha prodotto l’azienda per dimostrare di essere nelle condizioni di poter essere legalmente destinataria delle proroghe? Possibile che nessuno sapesse o abbia verificato o almeno chiesto la documentazione necessaria che attestasse i requisiti previsti per legge per essere destinataria del servizio pubblico?
Questa mattina gli autisti della azienda hanno svolto (fortunatamente) regolare servizio. Ufficialmente non sapevano niente del fallimento. Sarà! Non sapevano ufficialmente nulla neanche nel “Palazzo”. Sarà! Galatina dicono essere Città di Cultura e del Pasticciotto a me pare più la Città degli Struzzi!