Cronaca/di pietro zurico

Avevamo sperato che l’appello ai nostri politici locali di attivarsi, ognuno per quel che poteva interessando i loro “referenti” regionali e nazionali a difesa del S. Caterina Novella, fosse colto nello spirito e nella sostanza.

Leggendo, però, i vari comunicati e lettere di speranza inviate da un gruppo di Sindaci (audaci e senza vergogna), scopiazzando dati da noi resi pubblici nei giorni precedenti e senza verifica alcuna (compreso un nostro refuso che indicava in 600 il limite minimo dei parti richiesti anziché 500) crediamo di doverci rassegnare ad osservarli nella loro tranquilla oasi del nulla.

Avevamo pensato di fermarci, di lasciar scorrere nella loro inconsistenza queste macchiette di teatranti. Poi guardandoci negli occhi abbiamo capito che non è giusto, non è giusto per gli ammalati, non è giusto per gli anziani, per i bisognosi, non è giusto per nessuno ma non è giusto principalmente per non lasciar campo libero a qualche lobbista che ha scambiato il giuramento di Ippocrate con quello di Ipocrita.

E qua ci siamo detti : “Se non ora quando?”.

Siamo alla vigilia di una competizione elettorale importante e come sempre accade abbiamo l’attenzione di ogni apparato dirigente di partito da destra a sinistra. Abbiamo visto sfilare nelle ultime settimane parlamentari, consiglieri regionali, segretari di partito regionali di ogni colore politico.

Assistiamo in questi giorni a tutto ed al contrario di tutto. Assistiamo sui social a video e foto di riunioni, abbracci e endorsement, anche al limite del politicamente incomprensibile. Hanno tutti un gran da fare anche nel tentare di tenere compatto il gregge ma alcune pecorelle in apparenza integrate stanno sfuggendo seguendo percorsi politici diversi, strade diverse, riunioni diverse e selfie diversi.

Troppi “portatori d’acqua a 360°“, con buona pace dell’orgoglio e della dignità della città, svenduti qua e la per un piatto di lenticchie ad uso personale e familiare.

Non ci resta allora che attendere la prossima settimana perché “ adda passà a nuttata” e da quel che si dice nelle stanze dei bottoni la data sulla fatidica decisione riguardo la possibile chiusura di un punto nascita (alias Galatina) è il 15 giugno, a bocce ferme quando le europee saranno alle spalle ed i voti acquisiti. Senza dover scontentare nessuno anzitempo, mica sono stupidi, loro.

Continueremo noi a mantenere alta l’attenzione fino a quel fatidico giorno, e lo faremo nel modo più concreto possibile, analizzando dati, fatti e documenti. Anche quelli poco conosciuti che documentano l’immobilismo dei tanti che sapevano e non hanno fatto nulla per fermare le manovre lobbistiche.

Tra i documenti in nostro possesso, che pubblichiamo a fondo pagina, almeno un paio vanno approfonditi e portati alla conoscenza di tutti voi cari lettori. Aiuteranno a capire meglio il romanzo e la trama. Cosa hanno fatto o non hanno fatto: dipende dalla prospettiva.

Sono documenti datati, un po’ ammuffiti che rafforzano la nostra tesi che qualche “manina” da anni abbia continuato a remare contro l’intero Ospedale di Galatina, indirizzandolo verso la chiusura.

Un primo documento tratta la relazione del 2013 del  Ministero sulla verifica degli adempimenti LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) della Regione Puglia nel quale si chiede conto del perché malgrado le indicazioni di Roma ancora non fossero stati disattivati i Punti Nascita con meno di 500 parti annui (tra i quali Scorrano e Gallipoli).

Il secondo è lo stralcio di un’intervista datata 2016 fatta ad un organo di stampa, agli albori delle decisioni sulla riorganizzazione degli ospedali salentini, con l’affermazione testuale dell’allora Direttore Generale tra le richieste del governo centrale c’è anche quella di una sforbiciata ai punti nascita che hanno meno di 500 parti l’anno. Tutto il percorso di nascita è da rifare, nessuno sconto : è la legge che lo chiede e a Gallipoli dovranno rassegnarsi” . A quel che vediamo non si sono rassegnati allora e nemmeno oggi a distanza di ben otto anni e continuano ad avere protettori e santi in paradiso che continuano a sfidare impunemente la legge… e pretendono pure di suggerire anche chi chiudere.

Il terzo è la relazione per gli anni 2011-2013 del Comitato Percorso Nascite Regionale che da precise indicazioni di accorpamento sui Punti Nascita salentini. L’indicazione consisteva nella riduzione dei Punti Nascita nel comprensorio dell’ASL Le da 05 a 02. Il primo accorpamento conglobava gli ospedali di Gallipoli- Casarano e Scorrano, il secondo accorpava Copertino-Galatina.

Quest’ultimo accorpamento è stato realizzato nel 2018 il primo mai. Ancora una volta a dimostrazione da dove, e da chi, parte la manovra per giungere step by step alla realizzazione del disegno politico della chiusura dell’Ospedale S. Caterina Novella. Chissà quale effetto avrebbero queste carte che tanti nascondono accuratamente e segretamente nei loro cassetti se finissero, come avrebbe dovuto già essere, in un’aula di Tribunale?

Non aggiungiamo ulteriori, quanto superflui, commenti, rendiamo pubblici questi documenti per i nostri lettori e lasciamo loro ogni ulteriore conseguenziale considerazione.