Cronaca/Attualità/di Redazione
Il sign. Linetti Giuseppe, originario francese di Nizza, è il marito della defunta signora Collins Elisabeth. Sarebbe più esatto dire il compagno in quanto i due non erano sposati ma convivevano da oltre 26 anni.
Elisabeth Collins è la signora inglese che ha trovato la morte giorni fa al V. Fazzi di Lecce in seguito ad una caduta sulla villa comunale di Piazza Alighieri. I due avevano fissato la loro residenza a Galatina perché ambedue innamorati della città. La morte, secondo le dichiarazioni di alcuni testimoni oculari sarebbe stata causata dall’inciampo della donna su alcune mattonelle sconnesse del lastricato della Villa che avrebbe provocato la caduta ed un forte impatto della testa sul pavimento. Il signor Linetti, in merito ad alcuni aspetti della vicenda che lo hanno particolarmente addolorato, ha voluto rilasciare alcune dichiarazioni in merito.
Cosa l’ha spinta a voler fornire la sua versione sui fatti?
Il motivo che mi spinge a fare queste dichiarazioni è esclusivamente dovuto al dispiacere, al dolore di non aver sentito, da parte delle istituzioni locali, una sola parola, no non dico di scusa, ma almeno un “ci dispiace”. Mi addolora che questa signora che è venuta dall’estero a vivere qua, perché ama Galatina, ama il suo centro antico, investe comprando case per ristrutturarle, sia caduta per essere inciampata, ed io ripeto per essere inciampata, non abbia avuto una sola parola di umana pietà da parte loro.
Ci sono versioni contrastanti sulla causa del decesso, tipo un presunto stato di salute precario , forse lo avrà sentito anche lei.
La signora aveva più di 75 anni, sfido chiunque con quella età a fare delle analisi ed trovarsi i valori perfettamente in regola. Qualche acciacco dell’età ce lo abbiamo tutti ma non certamente del tipo di quelli che vogliono far credere. Le posso anzi dire che meno di un mese fa la signora Collins lavorava in un Baccalaureate internazionale (Corsi di Laurea Universatari n.d.r.) e aveva diversi docenti universitari sotto i suoi ordini, controllava che fossero giuste le note assegnate agli studenti. Una persona che ha il cervello malato non ho mai sentito che viene pagata profumatamente per fare quel lavoro là e quel lavoro lo fa da oltre 25 anni in Università tipo Oxford e Cambridge.
Ma lei era presente al momento dei fatti?
No, non ero presente al momento dell’accaduto. Subito dopo essere caduta Lisa mi ha chiamato e mi ha detto :” Vieni a prendermi che sono caduta”. Mi ha detto il luogo preciso dov’era caduta e l’ho immediatamente raggiunta. Sul posto l’ho vista per terra con delle persone attorno e macchie di sangue per terra. “Dai alzati andiamo via che ci fa questa gente intorno?” le ho detto, ma lei non ce la faceva proprio ad alzarsi. I soccorsi sanitari sono giunti dopo almeno un’ora. In un altro paese se una signora è caduta ed ha sbattuto la testa prendi un elicottero e la porti immediatamente in ospedale. Se uno ha in corso una emorragia cerebrale, la corsa contro il tempo è fondamentale se lo lasci per lungo tempo senza soccorso in quello stato non fai altro che aumentare l’irreversibilità del danno. Oltretutto Lisa prendeva dei farmaci per fluidificare il sangue, roba che del resto prendo anche io come la gran parte delle persone di una certa età.
La storia finisce qua o comincia da qua?
Senta, io non sono il tipo che sta a fare delle storie, niente e nessuno mi riporterà indietro la mia Lisa. Però non ci sono soltanto io, ci sono anche i tre figli naturali di Lisa che stanno in Inghilterra. Non so proprio cosa decideranno di fare anche perché non sono ancora al corrente della piena dinamica dei fatti. Io in questo momento sto malissimo, so cosa mi è successo, sento però nella mia mente un vuoto come se stessi vivendo in un altra dimensione, come se la mia mente si rifiutasse di prendere atto che è tutto vero. Mi sentirò con i figlioli di Lisa, metterò ordine nelle mie idee e nella mia mente e poi deciderò il da farsi.
Tutto fermo quindi?
Vede non è questo il punto per cui ho sentito l’esigenza di parlare con lei, il punto è l’indignazione, la rabbia che sento dentro, perchè trovo vergognoso il mutismo delle istituzioni davanti ad un simile dramma. Neanche davanti alla morte di un cane ci si può comportare così almeno un “Signora ci dispiace per quanto successo al suo cane” lo direbbe. Figuriamoci davanti alla perdita di una vita umana. Sarebbe stata sufficiente una parola, ma niente neanche quella. Di cosa hanno paura che possa rappresentare un’assunzione di responsabilità? No non centra niente questo, avrebbe soltanto rappresentato un gesto di umana pietà di fronte alla perdita di una vita umana.
Oltretutto ho depositato due volte un mazzo di fiori sulla zona dell’incidente e dopo alcune ore erano già stati fatti sparire.
Qualcos’altro da aggiungere?
No, null’altro da aggiungere. Mi dispiace soltanto di aver lasciato Parabita, la Francia per venire a Galatina per trovare la morte della mia compagna.