Il Sedile

Galatina/ I 40.000 euro dati all’Abaco per scoprire l’evasione ICP e Tosap sono soldi buttati via.

Sta succedendo esattamente quel che avevamo anticipato.

Che l’Amministrazione comunale fosse incapace di accertare e far pagare gli evasori era arcinoto finanche alla Corte dei Conti che non ha mai perso l’occasione per farlo notare e bacchettare nelle proprie note a commento delle relazioni semestrale.

Che non sarebbe riuscita a far di meglio, se non in minime percentuali, neanche la Società, vincitrice della gara ed assegnataria del servizio, era altrettanto evidente a tutti fatta eccezione fatta per gli Amministratori comunali che hanno deciso in ogni caso di buttare via 40.000.

Tanto costa alle casse comunale questo servizio che viene svolto dalla ABACUS azienda veneta, che si autodefinisce ”specializzata da oltre 40 anni in accertamento e riscossione dei tributi locali” .

Eravamo nell’agosto del 2019 allorquando l’Amministrazione pubblicò il seguente Avviso Comunale: “Si comunica che il Comune di Galatina procederà alla rilevazione dei mezzi pubblicitari e delle occupazioni del suolo pubblico, nell’intero territorio comunale (incluse le frazioni di Noha, Collemeto e Santa Barbara), avvalendosi della società “ABACOS.p.A.”, affidataria del Servizio di supporto alla rilevazione ed all’accertamento dei cespiti imponibili ai fini ICP e TOSAP. A tal fine, il personale incaricato dalla società affidataria sarà munito di tessera di riconoscimento“.

Non conferendo di certo l’autorizzazione ad entrare nel recinto ed ancor meno all’interno degli abitati, non capiamo l’utilità di portare a conoscenza della cittadinanza che gli 007 sono muniti di tessera di riconoscimento a meno che qualcuno non fosse convinto che questi signori acquisiscono l’abilitazione a visionare, prendere misure e quant’altro di pertinenze di un immobile con la semplice esibizione di un tesserino e che l’evasore vedendolo avrebbe detto: “prego si accomodi”.

Lasciando nel paese delle meraviglie coloro che erano convinti del bontà tesserino pass par tout dobbiamo constatare che sta invece succedendo esattamente il contrario ossia quello che noi avevamo previsto. Abbiamo testimonianze che sono numerosi i rifiuti ricevuti dai rilevatori anche ad avvicinarsi in prossimità delle aziende e che di fronte ad atteggiamenti ostruzionistici non abbiano esibito neanche il tanto decantato tesserino.

“Ma lei chi è, non importuni o farò le opportune rimostranze a chi di competenza” si è sentito dire oggi uno degli addetti ai lavori. Di fronte a questa reazione l’uomo che cercava di avvicinarsi al recinto dell’azienda si è bloccato ed ha chiesto scusa di aver osato (e questa è la prima stranezza) poi ha pregato di lasciar perdere le rimostranze per evitare condizionamenti collettivi in tale direzione (questa è la seconda stranezza).

Sempre a proposito di stranezze (ed è la quarta) perché non vengono resi noti nome e cognome del personale incaricato dalla società affidataria ad assolvere detto incarico in città e frazioni? Si instaurerebbe così un rapporto fiduciario diverso tra il cittadino e l’operatore.

Ci sarebbe anche una quinta di stranezza ed è quella che pur essendo l’Abaco gestore di un servizio pubblico non esiste in città alcuna sua sede secondaria di riferimento sia per il personale che per i cittadini.

Riproponiamo, infine, quanto avemmo a scrivere sei mesi fa. Se l’accertamento e la rilevazione di insegne pubblicitarie, occupazione di suolo pubblico e passi carrai è qualcosa che si riduce alla ispezione degli spazi esterni quale necessità c’era di buttar via 40.000 euro?

Per setacciare tutta la città e frazioni anche con una bicicletta è sufficiente una giornata, ma se anche fosse una settimana non sarebbe ugualmente ingiustificata l’entità della spesa?

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