Cronaca/di p.z.

Due gli argomenti sui quali erano incentrati i lavori dell’odierno Consiglio comunale: l’approvazione del Piano Tariffario 2024 Tari e il Provvedimento Autorizzativo alla realizzazione di un impianto di recupero e smaltimento rifiuti pericolosi, e non, da ubicarsi in S. Barbara, alias Entosal.

Non era una novità l’adeguamento del Piano Tariffario lo era invece il quantum. Il problema è nato con la sentenza del Consiglio di Stato che si era espresso sul ricorso presentato dai gestori degli impianti di conferimento avverso alla Deliberazione del Collegio ARERA sulle tariffe calmieratrici dei costi della raccolta differenziata, trasporto, operazioni di cernita etc.

Il Consiglio di Stato aveva accolto il ricorso in base al principio che non è potere delle regioni violare le norme sulla libera concorrenza per far fronte alle criticità nella gestione dei rifiuti. Pertanto per l’anno 2021 bisogna integrare il 41,8% e per il 2022 l’11,6%. In parole povere per i cittadini galatinesi si tratterà di doversi suddividere in bolletta 269.000 euro.

Finita la festa, si dice, si sparano i fuochi. Sarà per questo che dopo aver fatto un Consiglio comunale il 27 giugno a pochi giorni di distanza vien fatto quest’altro?

Nella discussione successiva è scaturito che agli originari 200.000 euro messi a disposizione per le famiglie indigenti sono stati aggiunti altri 60.000 ragion per cui, a loro dire, le classi più deboli tra il bonus ed il contributo dei servizi sociali si troveranno azzerata la loro bolletta.

E gli altri? Gli altri s’attaccano al tram e continueranno a pagare come hanno sempre fatto. Almeno quelli che veramente pagano.

Però possiamo consolarci, perchè tra poco partiranno controlli intensificati sul corretto conferimento dei rifiuti differenziati. Sarà aumentato il personale addetto, i supporti tecnici ed ogni elemento utile per ridurre le violazioni perchè, ci dicono, il costo del servizio dipende anche da ciò e contenerlo significa incidere sui costi e quindi sulle bollette.

Sarà pure vero ma io come la maggior parte dei cittadini di questa città da quando ha preso il via la raccolta differenziata non ho mai visto in bolletta una diminuzione. Un continuo aumento si, ma una diminuzione mai. Eppure ci sono stati nel tempo controlli spietati, quasi al limite del terrorismo rifiuti. Abbiamo assistito a Sindaci, Polizia, Dirigenti, Assessori che, di sera o primo mattino, a ronde, andavano ad aprire buste dei rifiuti per controllare la correttezza di quanto conferito.

Si era creato un vero clima di intimidazione, tanto che ci scappò, verso qualche amministratore, anche qualche diffida. L’azione ottenne, comunque, il risultato di portare Galatina tra i Comuni pugliesi più virtuosi con una raccolta differenziata pari a circa l’80%. Ma a tanta virtuosità non è mai corrisposto un vantaggio a favore del cittadino.

Oggi vengono a riparlarci di intensificazione dei controlli sul conferimento così poi saremo premiati. Una canzone già sentita e risentita centinaia di volte.

Per qualcuno della minoranza, nello specifico il consigliere Amante, il problema avrebbe potuto essere alleviato “razionalizzando la spesa pubblica” in maniera tale che i benefici potessero ricadere su tutti i cittadini.

Sarebbe bastato, sempre secondo il consigliere Amante, sfrondarla dai costi eccessivi di alcune spese voluttuarie tipo “feste e festini”.

“Ben vengano le feste – ha concluso Amante – ma senza perdere di vista i problemi seri della gente. E la Tari è uno di quelli”.

Toccare le feste, però, è come parlare male della famiglia per Sindaco e qualche consigliere. “La pensiamo diversamente – ha replicato il Sindaco- Siamo diversi per fortuna. Quello che voi chiamate feste e festini noi lo chiamiamo marketing territoriale. Ma voi non conoscete neanche il significato di questo termine. Oggi Galatina è conosciuta a livello internazionale grazie a queste operazioni di Marketing”.

E giù esempi: Angelina Mango porterà la città su Canale 5, il gemellaggio con Corfù ci trasporta in una dimensione internazionale, la festa ha attirato turisti in quantità industriale, etc.

Pronta replica di Amante: “Abbiamo portato Galatina sulle reti Rai con Mezzogiorno in Famiglia coinvolgendo intere famiglie con quattro soldi investiti e non per una sola serata. Abbiamo, inoltre, portato a casa un pulmino che lei Sindaco guarda dalla sua finestra e lo vede fermo in giardino con su scritto Colacem. Il pasticciotto è stata una nostra operazione di marketing non vostra etc.”.

Bene, morale della favola, prepariamoci a pagare questa bella botta di Tari e magari per il futuro cominciare a guardare il problema dal suo giusto verso scevri da demagogia e populismo. Cominciamo a fare una giusta valutazione delle varie voci che costituiscono il costo del servizio. Una valutazione del numero di addetti al servizio in rapporto alle effettive necessità dello stesso, i servizi realmente svolti e necessari e quelli svolti raramente ma pagati profumatamente. In parole povere puntare alla diminuzione del costo del servizio, eliminare le cosiddette migliorie dalla gara per aggiudicarsi la gara e puntare su criteri di qualità ed economicità. Il servizio così fatto è antieconomico e lacunoso.

Cominciamo col risparmiare qualche centinaio di migliaia di euro sul costo del servizio e forse si potrebbe cominciare a far ricadere qualche beneficio sulle bollette.

Intensificare i controlli sul territorio. Sono ancora in tanti che non pagano un centesimo e si tratta di abitazioni regolarmente abitate con utenze attive: un controllo incrociato mai? Intensificare il recupero crediti.

Sono tante le cose che si potrebbero e dovrebbero fare, ci sta la volontà di volerle fare? E’ questo il vero problema. Il cittadino ha fatto già tanto di suo ora tocca ad altri muoversi.

Il secondo punto, di attuale e grande importanza è stato quello dell’impianto Entosal. E’ emerso dai vari interventi che sino agli inizi del 2022 nessuno sapeva nulla dell’esistenza del problema che gravava sul territorio.

In sede di dibattito ognuno ha tentato di “mantenere le distanze” difendendosi come meglio poteva. L’assessore all’urbanistica Stasi, nonché ex Dirigente del settore, ha parlato di “Una leggerezza nel PUG” e ha confidato ora in un’azione riparatoria che dimostri l’incompatibilità urbanistica dell’impianto col territorio trattandosi di una zona agricola di pregio e valore, oltretutto con un impianto che si ritroverebbe a ridosso della zona abitata.

Ha specificato poi che proprio grazie a quella “leggerezza del PUG” la Entosal ha dalla sua parte la legge.

Se ne sono sentite di tutti i colori. Addirittura il consigliere Garzia, consigliere di maggioranza nella precedente amministrazione e capogruppo di Andare Oltre, il gruppo che aveva espresso ed era rappresentato in Giunta dall’assessore all’Ambiente Cristina Dettù, ha dichiarato di non aver mai saputo ne sentito nulla in merito. Forse non si sarà accorto che si stava disegnando a guisa di un ingenuo ed incompetente che per quattro anni e mezzo, oltre ad alzare ed abbassare la mano, ha capito veramente ben poco di quello che succedeva sotto il proprio naso. Ed oggi che lo si ritrova come consigliere comunale in seno ad un altra maggioranza ed anche delegato, ironia della sorte, di Collemeto pensa che dopo questo suo bel quadretto rappresentativo e descrittivo della sua immagine politica i collemetesi si sentano più tranquilli di doversi affidare e fidare di lui?

Per quanto riguarda l’epilogo di questa tragicommedia è stato deciso di votare per la seconda volta, ed ancora all’unanimità, un documento in cui si esprime netto diniego all’ubicazione dell’impianto in quella zona della città. Sarà sufficiente? Auguriamocelo di cuore ma l’impressione, viste le lacune urbanistiche, che una lite avrebbe ben poche speranze di vederci vittoriosi.