Il Comune di Galatina è apatico. La consigliera comunale Paola Carrozzini lo stimola con una interrogazione.
Cronaca/Politica/ di Paola Carrozzini consigliera comunale Lista Carrozini
Il dibattito politico di questi giorni, elezioni regionali a parte, si sta concentrando sui PUC (Progetti Utili alla Collettività) che sono stati approvati con Decreto Ministeriale e pubblicati sulla gazzetta Ufficiale in questi giorni.
Destinatari delle disposizioni ministeriali sono per un verso i Comuni italiani e per l’altro i percettori di Reddito di Cittadinanza. I lavoratori che usufruiscono del sussidio devono fornire ai Comuni la propria disponibilità ad essere utilizzati in lavori utili alla collettività.
I Comuni dal canto loro devono predisporre progetti utili all’inclusione dei lavoratori selezionati in base alle attitudini, competenze e predisposizione fisica.
Mentre alcuni Comuni virtuosi si sono già ampiamente mossi elaborando progetti e procedendo alla selezione dei lavoratori, il Comune di Galatina sembra alquanto apatico e sonnacchioso.
A suonare la sveglia si spera ci riesca la consigliera comunale, nonchè vicepresidente del Consiglio comunale, Paola Carrozzini che sull’argomento ha presentato un’interrogazione consiliare.
“Il Decreto Ministeriale appena entrato in vigore, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’8 gennaio – scrive Paola Carrozini- impone ai beneficiari del sussidio di offrire, nell’ambito del Patto per il Lavoro per l’inclusione la disponibilità per la partecipazione a progetti utili alla collettività, da svolgere nel Comune di residenza.
Dal canto loro, i Comuni erano già stati chiamati a stilare i P.U.C., progetti di pubblica utilità, in maniera tale da rendere fattiva questa fase prevista dall’operazione “Reddito di Cittadinanza”. Quindi ogni Comune era tenuto a predisporre il proprio P.U.C., partendo dai bisogni e dalle esigenze della comunità”.
“Le domande che rivolgo, attraverso la presente interrogazione – prosegue Carrozzini – sono le seguenti:
1-L’Amministrazione di Galatina ha predisposto il proprio P.U.C?
2-E’ depositato? E’ possibile prenderne visione?
3-Attraverso gli uffici di competenza, l’Amministrazione ha effettuato una ricognizione delle persone che percepiscono il reddito di cittadinanza?
4- Ha eseguito un calcolo dei beneficiari che possono essere coinvolti nel progetto escludendo ovviamente coloro che hanno diritto, per i motivi citati nella normativa, ad essere esonerati dall’obbligo?”
“E’ pur vero- conclude la consigliera- che ciascun beneficiario del reddito potrà essere impegnato nel progetto per un minimo di 8 ore fino ad un massimo dì 16 ore settimanali. Ma è altrettanto vero che se, per esempio, nel Comune di Galatina, abbiamo la possibilità di contare anche solo su 10 persone che percepiscono il reddito, alla fine dei conti, avremo a disposizione da 320 a 640 ore mensili.
Pur trattandosi di attività a supporto e non a sostituzione, come sottolinea la legge, non c’è ragione per la quale si debba rinunciare a tale collaborazione messa a disposizione, considerato che , secondo il mio modesto parere, tra i tanti aspetti negativi del reddito di cittadinanza fatti emergere dalla cronaca quotidiana, questo è sicuramente uno dei pochi aspetti positivi.
Certa di risposte puntuali ed esaustive, porgo Distinti Saluti”