Il Sedile

Galatina/Il Circolo Cittadino “Athena” ieri e oggi. E domani?

Da ex “Circolo 69” a “Circolo Athena”. 54 pagine di storia galatinese rischiano l’oblio. Prende il via l’iniziativa #AmoAthena.

Cronaca/di Rosanna Verter

È il settembre del 2006 quando il Circolo Cittadino Athena presenta alla città il nuovo giornale Il filo di Aracne . Vuol essere “stimolo verso un mondo che nella globalizzazione trova solo il modo per mercificare tutto, anche la mente, il pensiero”.

Vuol essere “un cenacolo (come in effetti è stato ed è), attorno al quale tessere, filare, pensare, parlare, creare opportunità per migliorare noi stessi”.

Nel primo numero il Direttore, Rino Duma, firma un articolo dall’eloquente titolo che abbiamo dato a questo pezzo ed a cui ho volutamente apposto una ortografica variante. Per chi non lo avesse mai letto, lo ripropongo perché è oggi quanto mai di attualità.

“Il Club 69 (questa la prima denominazione del circolo) viene costituito nell’ottobre del 1967 per opera di dieci amici, stanchi di girovagare in villa, soprattutto durante i mesi invernali. All’epoca i circoli presenti a Galatina sono soltanto tre e con scopi prettamente ricreativi: il circolo cittadino o dei Signori, che occupava l’attuale sede del Comando dei Vigili Urbani; il Circolo Unione commercianti, che si trovava nei pressi dell’edicola Derniolo e il circolo cacciatori, ubicato in Piazza Alighieri al civico 69.  

Nessuno dei tre sodalizi è però di nostro gradimento, anche perché i primi due sono frequentati da gente molto anziana, mentre il terzo persegue scopi diversi dai nostri. Pertanto si decide di costituire uno ex novo.

La prima sede ci vede occupare il piano terra, anzi il sotterraneo, del palazzo De Core di Via Mazzini. L’ambiente, purtroppo, è misero e poco confortevole. Un bagnetto ridotto all’essenziale, una saletta d’ingresso dotata di un salottino in vimini e di un televisore ed una sala più grande per il pingpong. Questi ambienti rappresentano il minimo indispensabile per noi giovani laureandi. E’ ovvio che le finalità perseguite sono prettamente ricreative. A primo presidente viene eletto il signor Lucio Negro…

L’anno successivo cambiamo sede proprio perché le condizioni di vita sono a dir poco disagevoli. Pertanto ci spostiamo in Via M. Pepio in una casa più accogliente. Intanto il numero dei soci passa dai dieci dell’anno precedente a quasi trenta, ragion per cui si decide di traslocare nella sede di Via F. Albanese, molto più grande e confortevole, dove ci troviamo a nostro completo agio, tant’è che, nel giro di pochi anni, il numero dei soci cresce sino a raggiungere le cinquanta unità.

Rimaniamo lì  sino al 1985, anno in cui siamo costretti a trasferirci per la quarta volta. Viene scelta un’abitazione più centrale, sita in via Cavazza, che dispone di ben nove vani. L’aumentata superficie abitativa, ma soprattutto una migliorata capacità di pensiero e di comportamento degli associati, ci costringono a cambiar pelle e modi di vivere. La denominazione del sodalizio è cambiata da Club 69 in quella attuale e viene stilato l’atto costitutivo, datato 1 dicembre 1985, con cui si prefigge di migliorare la vita associativa grazie all’efficace e costante organizzazione di attività culturali, sportive e socio ricreative.

In modo particolare, l’associazione è chiamata al recupero e alla valorizzazione degli aspetti storici, letterari, artistici, d’uso e costume della galatinesità. All’inizio degli anni ’90 il Circolo Athena ha già superato le cento unità di associati. Gli ambienti sono ormai inadeguati a contenere una frequenza media giornaliera di oltre cinquanta persone e, oltretutto, alla sede manca un ambiente molto spazioso dove organizzare attività culturali e ludiche di una certa importanza. Per tale motivo il consiglio direttivo decide di spostarsi in un’altra sede più consona alle mutate esigenze. Il 1 maggio 1993 ci trasferiamo definitivamente nella sede attuale di Corso Porta Luce al civico 69. La casa è spaziosa, affrescata nell’ampio salone e nei vani contigui… I soci crescono sempre più e si arriva a toccare il numero massimo di 154 unità…

Nella successiva elezione del 1968, forse perché oberato dai tanti impegni commerciali, l’amico Lucio consegna il testimone a chi scrive. Rimango in carica sino al 1976, quando anch’io decido di passare la mano al prof. Aldo Caprioli e, successivamente al prof. FrancoDe Matteis. Dal 1978 riprendo le redini dell’associazione sino a tutt’oggi.

Già dal 1986 il Circolo organizza la Borsa di Studio “G. Greco”, patrocinata dall’avv. Alberto Greco. Sulla scia dell’entusiasmo e dei lusinghieri risultati, negli anni successivi si organizzano premi di fotografia, di pittura, di poesia in lingua nazionale e vernacolo. Il consiglio direttivo non sta più nella pelle, vuole realizzare qualcosa d’importante. Ed ecco arrivare i concerti musicali per pianoforte e violino delle sorelle Manca e poi le varie edizioni del Premio Letterario “Athena”, i cui presidenti sono stati nell’ordine mons. A. Antonaci, la preside Paola Calabro, il prof. Aldo Vallone, il prof. Gino Pisanò ed il prof. Piero Giannini.

Non mancano altre attività culturali, come i corsi di latino e greco curati da Piero Vinsper e quelli d’inglese da Luigi Vergaro e Francesco Masi; si realizzano, inoltre, mostre artistiche, come quella di scultura di Piero Mangia. Si presentano libri e si organizzano cicli di conferenze su temi culturali, scientifici e d’attualità. Anche nel campo socio ricreativo non si rimane indifferenti. Si fonda l’associazione Bridge “Athena” che nel giro di dieci anni, svolge un’intensa attività bridgistica, ma che, purtroppo, si scioglie per incomprensioni nel 1999. Inoltre non vanno dimenticati i numerosi tornei di burraco, che vivacizzano la vita di relazione con il mondo esterno. Nel periodo estivo si organizzano viaggi all’estero (Parigi, Atene, Praga, Vienna, ecc.), mentre a carnevale la tradizionale Festa della Pentolaccia e la cena sociale. Si costituisce anche la sezione femminile che, purtroppo, chiuderà dopo appena cinque anni. Vi sono tante altre attività minori, ma tralasciamo di menzionarle per esigenze di spazio.

I progetti per il futuro sarebbero tantissimi se non ci fosse l’ostacolo rappresentato dall’età “tarda e matura” degli associati. Ciò nonostante, si continuerà ad organizzare l’ormai noto Premio Letterario Athena e, di tanto in tanto, qualche conferenza letteraria, medica o scientifica e dei concerti musicali.

Se da una parte gli anni rappresentano un freno alle attività sociali, dall’altra, però, vi è ancora dell’entusiasmo “giovanile”. Ed ecco la decisione di realizzare la rivista bimestrale, “Il filo di Aracne”, che si prefigge di trattare argomenti storici, di uso e costume, di cultura ed arte, di vita e di attualità, relativi al Salento e, più da vicino, alla nostra città.

Ci stanno tante altre belle iniziative che bollono in pentola, ma che non si possono realizzare per mancanza di mezzi e, soprattutto persone. Ed allora da queste colonne rivolgo l’invito ai tanti professionisti galatinesi e salentini a collaborare con la nostra associazione, sia dall’esterno sia iscrivendosi e frequentando il circolo. Il mio vero sogno è di costituire un laboratorio di idee, una sorta di cenacolo artistico-letterario, grazie al quale smuovere e rimuovere quel torpore esistenziale che aleggia in noi e che da sempre ci porta a vivere una vita contenuta e, per certi versi, incolore.

 E’ necessario e, forse, anche fondamentale che il sodalizio riceva nuova linfa al fine di migliorare il progetto di vita associativa e garantire il ricambio generazionale, in maniera che l’istituzione continui a vivere e a proporsi proficuamente alla città e al Salento. Perciò chi è animato da buoni propositi ed intende cimentarsi nella bell’avventura dell’associazionismo è invitato ad avvicinarsi al circolo per offrire il proprio contributo alla causa sociale. Non vi sono riserve mentali e preclusioni nei confronti di nessuno: l’importante è che il nuovo arrivato si spenda per l’associazione, ne tuteli l’immagine e, soprattutto, contribuisca a migliorarla. Una precisazione necessaria e doverosa: nell’ambito del circolo la politica è categoricamente vietata.

Bene. Dopo cinquantaquattro anni il Circolo cittadino Athena nella noncuranza assoluta da parte della città, ma soprattutto da parte delle istituzioni cittadine, chiuderà la sua ultima sede se non interverrà l’aiuto solidale di tutti, soprattutto dei giovani, a cui “Il Sedile” si rivolge prioritariamente chiamiandoli a raccolta per contribuire a continuare a far vivere il Circolo Athena che, vogliamo ricordarlo, è il secondo sodalizio galatinese per anzianità dopo la Società Operaia. Oggi il circolo è in crisi, non certamente di propositi, dice il prof. Duma, ma di frequenza associativa. Crisi dovuta alle dimissioni di alcuni soci, di altri che sono confluiti in altre associazioni, di altri che sono deceduti, e tale situazione non consente di continuare a svolgere le attività proprie del circolo. A tutto ciò bisogna aggiungere gli elevati costi di gestione (affitto, utenze, tasse…).

Il presidente e direttore del giornale, prof. Rino Duma, più volte ha sollecitato, chiesto aiuto, proposto progetti, lanciato SoS, ma chi doveva ascoltare, chi doveva e poteva far qualcosa è stato sordo e non lo ha fatto e, credo, non lo farà.

Mi chiedo perché: forse la cultura pesa troppo?

Questo storico Circolo Athena io lo vedo come un bruco, che negli anni si è trasformato in farfalla ed oggi a questa farfalla stanno tarpando le ali.

Perché un simile boicottaggio?

Abbiamo sperato che proprio dal Sud del Sud potesse ripartire un fermento culturale in grado di smuovere le coscienze e tramandare la nostra memoria storica in un mondo divorato dagli egoismi. Ma ci siamo sbagliati. Allora è proprio vero che la cultura qui nel profondo Sud vale così poco?

Ma non fu Leone Tolstoj a dire che la cultura è reale solo quando è condivisa? Ma se non è condivisa resta lettera morta, come le tante richieste inviate al sindaco, che evidentemente non si riconosce nei valori della cultura.

#AmoAthena : chiunque volesse assicurare il proprio sostegno all’iniziativa chiami il 328.6774482

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