Cronaca/di Redazione

A Noha la polemica non accenna a placarsi. Il murales che dovrebbe rappresentare figurativamente e simbolicamente la storia e la cultura della frazione continua a ravvivare gli animi e le iniziative di protesta.

Una polemica che è riesplosa ancora più veemente rispetto alla precedente raffigurazione che aveva riprodotto l’immagine di S. Paolo ed i simbolismi legati al fenomeno del tarantolismo.

La seconda raffigurazione, riproduce una donna, falce in pugno, nell’atto di legare i covoni di grano (o qualcosa di simile) tra colline alle spalle e piante di tabacco ai piedi. In alto, alla destra di chi osserva, un piccolo ragnetto che pare quasi essere riuscito a scappare dalla precedente immagine.

Avevamo suggerito, da queste pagine, un sondaggio tra la popolazione prima della scelta del soggetto da realizzare. Purtroppo è rimasto lettera morta. E questi sono i risultati.

Ora, sembrerà pure banale, ma proprio in questi giorni in cui sono in atto i festeggiamenti per S. Michele, il santo protettore della frazione la polemica è nuovamente divampata con veemenza.

Al comunicato stampa di uno dei consiglieri comunali di Noha, Loredana Tundo, di cui potete leggere in altre pagine del Sedile, si è aggiunta una interrogazione consiliare a firma dei consiglieri Emanuele Mariano e Loredana Tundo indirizzata al Sindaco ed al presidente del Consiglio comunale di Galatina avente per oggetto: “Realizzazione di un murales sui muri perimetrali della casa comunale in Noha di Galatina” –

“Con riferimento all’oggetto, i sottoscritti Mariano Emanuele e Tundo Loredana, nella qualità di Consiglieri Comunale, con la presente – si legge nell’interrogazione- in data 12/09/2023 in Noha di Galatina, sui muri perimetrali della sede degli uffici  comunali, iniziavano alcuni lavori di tinteggiatura delle pareti e realizzazione di un murales.

Tali lavori erano conseguenza dell’ammissione a finanziamento regionale del progetto denominato “Cippo Mistico” che, tra l’altro, prevede anche un contributo per la valorizzazione del museo civico “Pietro Cavoti””.

“Nella primissima fase di realizzazione- aggiungono i due consiglieri- dello stesso, venivano tinteggiate le pareti perimetrali della sede comunale di un colore blu pastello, tanto da destare clamore in tutta la collettiva, oltre alla realizzazione di alcune iconografie rappresentanti la figura di San Paolo ed il fenomeno del tarantismo, con una commistione tra sacro e profano che lasciava quanto meno increduli, prontamente il sottoscritto , insieme alla consigliera Tundo Loredana, chiedeva lumi relativamente ai motivi di tali colori e tali rappresentazioni, chiedendo una immediata sospensione dei lavori,  che  veniva subito concessa”

“Successivamente – continuano i due consiglieri – le mura venivano tinteggiate di color bianco, mantenendo la rappresentazione della figura di San Paolo per ancora qualche giorno. La telenovela sembrava essere finita, quando improvvisamente venivano coperte anche le raffigurazioni di San paolo, per giungere alla rappresentazione (che con tutta probabilità dovrebbe essere quella definitiva) che attualmente campeggia sul perimetro”.

“La vicenda – rilevano gli interroganti – ha assunto un profilo tragicomico poiché non si è considerato il contesto urbano in cui si sarebbe  inserita la realizzazione dell’opera. La stessa nelle sue varie fasi non ha trovato apprezzamento alcuno da parte di tutta la cittadinanza nohana e ad oggi sono ancora forti le critiche della città in relazione al significato intrinseco dello stesso”.                                                                                

Chiedono pertanto: “di conoscere chi abbia valutato il progetto e quali siano state le considerazioni e le motivazioni a sostegno di tali scelte,  che appaiono allo stato dei fatti quantomeno discutibili,  chiarendo il significato intrinseco della rappresentazione. Se, nella fase progettuale, si sia ritenuto opportuno chiedere un parere di legittimità agli uffici competenti, visto che l’immobile comunale  è ubicato in zona “centro storico”.

Chiedono infine “ai sensi dell’art. 18, comma 3, del Regolamento del Consiglio Comunale che l’interrogazione e la risposta siano comunicate al Consiglio”