Se lo chiede e lo chiede ora ufficialmente anche l’arch. Salvatore Fiore.
Oggetto: Interventi di ristrutturazione e scavo all’edificio di Piazza Vecchia n°2 a Galatina.
Tornato recentemente in Salento per motivi di riposo ma anche per motivi di studio, lo scrivente ha visitato a Galatina l’edificio che egli ritiene sia da identificare, ora riconvertito o trasformato, con la scomparsa chiesa di S. Maria del Tempio: l’edificio sacro risulta ancora esistente a Piazza Vecchia nel 1538 (Santa Visita del 24 settembre- 1 ottobre 1538) ma elencato tra gli edifici sacri scomparsi, dall’ autore Michele Montinari nella sua opera “ Storia di Galatina”( 1972, p.212). L’edificio, che comunque sorge sul presunto sito sacro è stato in seguito occupato e, forse, ristrutturato dalla nota famiglia Vignola, insediatasi a Galatina nel XVI secolo, il momento dell’intervento o dell’acquisizione è ricordato da un’epigrafe, posta sull’ arco d’ingresso: “VIGNOLA 1698”.
L’edificio(con la sua epigrafe) sito al civico n°2 di Piazza Vecchia, denominato Palazzo Vignola, è visibile in alcune foto pubblicate sul libro “ Sulle tracce di S. Paolo” (di V. Ligori, L. Manni, M. Cazzato 2001- p. 61), dalle quali sembra essere disabitato e già interessato da problemi statici. Al momento del sopralluogo (marzo 2010) fatto per documentare con immagini il capitolo dedicato a S. Maria del Tempio, nel volume pubblicato poco più tardi dallo scrivente( S. Fiori: “I Templari in Terra d’Otranto”, 2010, p p. 111-114), non si è potuto fotografare l’immobile poiché era circondato da una recinzione di lamiere sconnesse e teli ormai a brandelli: attraverso le sconnessioni si notava che erano già state rimosse sia l’architrave litica che impostava la lunetta del portale ad arco, sia l’epigrafe. L’intero cantiere sembrava abbandonato da anni e il degrado dell’edificio era notevolissimo.
Da recenti notizie si è appreso che gli interventi edilizi sono stati iniziati fin dal 2004 e sono ancora in corso!
Nel febbraio 2013, Raimondo Rodia pubblica sulla rivista “ Il Filo di Aracne” ( N°1, anno VIII, pg.24) un articolo sull’edificio, che riprende in buona parte le ipotesi di attribuzione pubblicate sul citato libro “I Templari in Terra d’Otranto” e correda l’articolo con foto inedite degli interni dei vani: essi risultano sottoposti a profondi scavi e lavori di sterro che hanno messo in luce alcuni archi in conci di “carparo” ma anche innumerevoli grossi frammenti di ceramica, riposti alla rinfusa su qualunque sporgenza o ripiano presente nei muri: da una recente ricognizione fatta anche dallo scrivente, si sono potuti notare, attraverso sconnessioni delle lamiere che approssimativamente chiudevano la porta sulla pubblica via, che i frammenti ceramici ( vasi, piatti e brocche) erano costituiti anche da grossi frammenti di brocche in ceramica graffita e dipinta, tipiche del XV-XVI secolo!
Da alcune foto fatte nei mesi scorsi, dalla finestra aperta su un altro ambiente che si affaccia su Via Vignola, si è potuto notare all’ interno che il pavimento presenta uno sfondamento dal quale si intravede un vano sotterraneo posto sotto il piano terra, probabile indizio della presenza di una antica cripta.
E’ di alcuni giorni fa un articolo pubblicato sulla rivista on-line “Il Sedile” che stigmatizza il problema degli interventi al Palazzo Vignola di Piazza Vecchia a Galatina e invoca interventi delle autorità.
Allo stato attuale pare che i lavori descritti siano ancora in corso e in stato di avanzamento, senza che si notino migliorie statiche o conservative all’intero edificio che comunque è antico e rientra in quel settore urbanistico di Galatina anteriore alla recinzione muraria “orsiniana” del 1355.
Lo scrivente ritiene che gli interventi in oggetto siano archeologicamente devastanti, architettonicamente inadeguati e noncuranti della storicità dell’immobile e pertanto chiede alle autorità preposte di conoscere se questi siano stati autorizzati o conformi alle prescrizioni, se è già stato fatto un sopralluogo da parte degli ispettori, se gli elementi litici ed epigrafici sono stati rimossi (e si spera custoditi) con l’autorizzazione ministeriale e se il progetto relativo alla ristrutturazione ( non trattasi certo di conservazione) sia stato regolarmente approvato.
In attesa di una cortese risposta porgo alle SS.LL. rispettosi saluti.
Carpignano Sesia, 28 agosto 2013
Arch. Salvatore Fiori