Cronaca/di p.z.

Ha fatto sorpresa leggere l’Avviso Pubblico sul sito online del Comune che annunciava che la Società San Luca, gestore dei parcheggi a pagamento in città, avrebbe ripreso da lunedì 25 maggio il servizio.

Ha fatto sorpresa principalmente perché non si capisce bene chi e se sia stata autorizzata la sospensione del servizio, visto che non esiste alcun atto pubblico in tal senso. Conseguenzialmente ci si chiede a quale titolo un gestore di servizio pubblico sospenda a suo piacimento lo svolgimento dello stesso ed a suo stesso piacimento decida quando riprenderlo.

Fossimo nel paese dei balocchi ce ne faremmo una ragione ma trovandoci in un paese dove esistono regole, regolamenti, atti pubblici e contratti da rispettare la cosa non va proprio bene.

Non va bene principalmente perché queste scelte implicano risvolti di carattere economico in quanto, se a decidere la sospensione del servizio pubblico è stata l’Amministrazione comunale con con proprio atto pubblico il gestore sarebbe esonerato dal pagamento dei ratei di canone per tutta la durata della sospensione.

Se invece la scelta è stata frutto di una decisione del gestore la cosa cambia completamente perché si aprono risvolti di illegalità che vanno dalla sospensione di pubblico servizio alla inadempienza contrattuale oltre, naturalmente, alla continuità di pagamento dei ratei di canone.

Invece con un Avviso Pubblico online, che definirlo tale si offende anche la bacheca dell’Albo, con una decina di parole si annuncia che la S. Luca riprende il servizio che non era stato mai ufficialmente sospeso.

Il bello è che a parte quei pochi che hanno letto quell’epitaffio di Avviso, e quindi sono venuti a conoscenza che i cecchini sono pronti a colpire nuovamente, non vi è nessun altra forma di comunicazione alla cittadinanza.

Nessun manifesto, nessuna messaggistica sulle colonnine dei ticket, niente di niente ne lunedì 25 ne oggi martedì 26 e la cosa è senza dubbio assai scorretta nei confronti del cittadino.