E’ una di quelle notizie per le quali uno può scegliere se ridere o piangere. Cominciamo ridendo. La CSA è una Società a capitale misto della quale, come ben sapete, il Comune di Galatina è il socio pubblico di maggioranza. Il Comune di Galatina nomina il Presidente della CSA e non solo. Il Comune di Galatina nomina anche un assessore che tramite la delega all’ Ambiente ed alle Società Partecipate dovrebbe controllare anche la CSA.
Ora che cosa è successo? E’ successo che la gestione liquidatoria dell’ ATO Le/2 vanterebbe presunti crediti nei confronti della CSA per conferimenti in discarica non pagati ma che il Comune contesta all’Ato oltre che alla CSA che vorrebbe avere i soldi dal Comune. Ora cosa pensate che abbia fatto la CSA?
Una persona razionale penserebbe subito che la CSA abbia fatto comunella con il Comune di Galatina, di cui è espressione, ed insieme abbiano aggredito giudizialmente l’ATO. Invece no, perchè dove finisce il raziocinio lì comincia la CSA, passata e presente e speriamo senza futuro.
Il Presidente della CSA il dott. Alfredo Torrone, infatti, che cosa ti fa? Si rivolge ad un legale tal Carlo de Nitto Personè, e fa un ricorso per decreto ingiuntivo contro il Comune di Galatina per chiedergli il pagamento della somma di 2 milioni e 698 mila euro quali presunti crediti vantati dalla Società nei confronti del Comune.
Il Tribunale di Lecce accoglie il ricorso della CSA ed intima al Comune di Galatina di pagare entro 40 giorni a decorrere dalla data di notifica del decreto ingiuntivo. Per quali motivazioni dovrebbero essere pagate queste somme? Perchè “ la CSA deve raggiungere l’equilibrio economico finanziario di gestione tenendo conto della renumerazione del capitale e che sia assicurata in ogni caso la copertura dei costi di investimento ed esercizio…..”
Essendo il Comune il socio pubblico di maggioranza della Società è il Comune, a detta della CSA, che deve ” riconoscerle un corrispettivo determinato sulla base dei costi”.
Insomma secondo la CSA ogni qualvolta ci sta un disavanzo di bilancio il Comune deve pagare in nome del raggiungimento di quell’ equilibrio economico finanziario ed anche perchè, e qui si comincia a piangere, mai qualcun altro oltre il Comune, che poi saremmo noi, deve mettere la mano in tasca per pagare qualcosa.
Nel frangente voi pensate che il Comune abbia chiesto, appena ricevuto il decreto ingiuntivo, le dimissioni immediate del Presidente della CSA Alfredo Torrone? Niente. Pensate che abbia chiesto le dimissioni dell’assessore anch’esso nominato sempre dal Comune per controllare e tutelare i cittadini? Niente. Hanno l’uno firmato il ricorso per decreto ingiuntivo contro i cittadini e l’altra avallato il tutto con il suo silenzio.
Intanto la Giunta ed i Sindaco Montagna, con la stessa presenza dell’assessore che ha avallato silenziosamente il ricorso della CSA , decidono di fare opposizione al decreto ingiuntivo e danno mandato all’avvocato Ugo Patroni Griffi il 4 luglio del 2013. Siccome ci piace abbondare affidiamo, poi, lo stesso incarico, unitamente e disgiuntamente, anche all’avvocato Mario Fantini al quale il 12 Novembre la Giunta ha già deliberato di pagare la somma di 6.000 euro per le sue competenze.
Abbiamo una spada di Damocle di ben 2.697.000 euro che pende sulla nostra testa e tutti…. tranquilli e beati al loro posto attaccati alla poltrona ed all’obolo. Signor Sindaco non crede sia forse giunto il momento di mettere un pò di voti in pagella e trarre le dovute conclusioni?