Li chiama “atti propedeutici all’approvazione del bilancio 2016” ma son sospetti i tempi ed i contenuti
Galatina – Si può chiaramente intuire chi materialmente sia stato l’ideatore della delibera di Giunta n. 362 del 30 ottobre 2015. In pieno burocratese, con la motivazione che trattasi di provvedimenti propedeutici all’approvazione del bilancio 2016, ci propina una serie di solfe che neanche nell’angolo più sperduto di un deserto equatoriale riuscirebbe a farsi credere.
Vorrebbero farci passare per preparazione al bilancio 2016 quelli che sono, invece, i primi effetti diretti delle bacchettate inferte sulle loro mani dalla Corte dei Conti. Loro, , meglio dire lui, che nei due anni in cui ha ricoperto il ruolo di assessore al Bilancio ha portato in Consiglio Comunale, per la sua approvazione, il Bilancio di previsione 2014, l’8 di ottobre ed il 13 di agosto quello del 2015. Oggi il 30 di ottobre 2015 vorrebbero far credere che sono in corso i preparativi per l’approvazione del bilancio 2016.
Cosa scrivono i ”nostri eroi” in delibera? Scrivono che “ premesso che, a partire dal corrente esercizio finanziario 2015, il Comune di Galatina è tenuto ad applicare le disposizioni di cui al D.lgs. 118/2011 -e successive modificazioni ed integrazioni- in materia di armonizzazione contabile, con particolare riferimento ai nuovi principi contabili”
Insomma ci dicono che a due mesi dalla fine del 2015 stanno adottando le decisioni, di cui parleremo dopo, per attenersi, per l’esercizio 2015, alle disposizioni legislative. Non si capisce dov’erano e cosa facevano da gennaio ad ottobre 2015 visto che di queste disposizioni ne hanno fatto tranquillamente a meno.
Proseguono poi affermando che “ tali nuove disposizioni introducono stringenti novità che impattano fortemente sull’assetto finanziario dell’Ente……che da alcuni anni i trasferimenti erariali registrano una costante riduzione secondo un meccanismo di tagli lineari (nell’anno 2015 la riduzione rispetto all’esercizio 2014 è stata pari al 25%)”.
Trattasi della stessa motivazione fornita alla Corte dei Conti ed alla quale hanno risposto che trattasi di una situazione analoga per tutti i Comuni italiani e non è successo quello che si è verificato a Galatina, ove ad incidere notevolmente è stata, invece, la scarsa capacità ed incisività nell’azione di recupero delle entrate erariali, nella mole di debiti di lunga durata, nelle anticipazioni di tesoreria, nella mole di crediti prescritti etc….
Infine la battuta del secolo. Scrivono in delibera “ che, nell’esercizio finanziario 2016, il Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità dovrà essere previsto in misura pari al 55% del suo ammontare, rispetto alla percentuale del 36% prevista per il corrente esercizio, determinando, quindi, un assorbimento di maggiori risorse”
Dai diciamola alla Di Pietro “capisci a me, questi volevano continuare a far figurare come crediti esigibili il 74 % dei crediti a favore del Comune e ciò nonostante affermino successivamente “ che, per i ruoli coattivi relativa alla Tariffa Rifiuti, affidati per la riscossione ad Equitalia, riferiti agli anni 2010-2011-2012, ammontanti a circa € 2.800.000,00, si registra, al momento, una contenuta percentuale di incasso, pari a circa il 20%”.
Non vi sembra sia un controsenso pretendere di poter mantenere al solo 36% il Fondo crediti di Dubbia Esigibilità quando poi si dichiara che la percentuale di incasso per gli anni 2010-2012 è di appena il 20%? Ma non è tutto perché i dati forniti dalla Corte dei Conti sono ancora più riduttivi parlano ad esempio per il 2014 di percentuali di incasso oscillanti dallo 3,54% per ciò che concerne i residui attivi da permessi per costruire e dello 3,59 per il recupero di evasione tributaria (ICI/IMU). Stando a queste percentuali il Fondo dovrebbe prevedere minimo il 90%
Cercando di far passare per solide realtà le fantasticherie imbonitrici (e ne hanno ben ragione se la scintilla popolare del malcontento dovesse diventare incendio) passano al colpo di grazia deliberando che la Giunta Comunale procederà a far data dal 30 di ottobre 2015 : ” esclusivamente all’adozione di deliberazioni relative a spese obbligatorie per legge ed a quelle necessarie per evitare danni patrimoniali certi e gravi all’Ente, fino al 31/03/2016”
Il 31 marzo 2016 significa data di approvazione del bilancio di previsione 2016, insomma sino a quella data il Comune pagherà soltanto, stipendi, bollette e quelle spese relative ad evitare danni patrimoniali all’Ente. Nessuno bussi alla porta per ottenere riscossione di “debiti certi ed esigibili” che intanto produrranno interessi, nessuno parli più di buche o dissesti stradali, nessuno parli più di incompiute, naturalmente il tutto potrebbe ancora peggiorare e lo sapremo dopo il 13 di novembre quando la Corte dei Conti ci dirà chiaramente, economicamente parlando, di quale morte dovremo morire.
Per parte dell’esecutivo comunale non sembra però essere questa la maggiore preoccupazione e neanche quella di capire come potrebbe essere sistemata la macchina amministrativa per ridarle efficacia e funzionalità. Il problema principale sembra essere quello che non avranno più a disposizione un centesimo da spendere per altre eventuali ulteriori iniziative “culturali, promozionali o ricreative”. Raccontano le gole profonde di Palazzo Orsini che le mura dello storico immobile ancora rimbombino per gli strepiti di un assessore nei confronti di un suo precedente collega il quale prima di andarsene avrebbe dato fondo a tutte le risorse economiche di quel Dipartimento. Ed ora senza soldi cosa farà? Vuoi vedere che magari proprio quel Dipartimento, facendo di necessità virtù, diventerà un laboratorio, una fucina di idee capace di rilanciare ruolo e competenze? Magari comincerà ad effettuare una bella verifica conoscitiva per sapere se gli organizzatori delle varie manifestazioni cittadine pubbliche hanno pagato i diritti di competenza di quella Direzione. Sembra ci sia stato parecchio lassismo a tal proposito anche da quelle parti .