Lettere/di Massimo Marra
Egregio Direttore,
ho avuto modo di leggere l’articolo “ Showy Boys, un’idea”, pubblicato sul Suo giornale lo scorso 27 agosto.
Premetto che questo mio intervento non vuole essere polemico, vuole semplicemente confutare le affermazioni di Daniele Masciullo, presidente della attuale Showy Boys, ripristinando la verità storica di quello che può essere considerato un patrimonio sportivo della nostra Città, quale è la pallavolo. E lo faccio, da semplice sportivo, per difendere la passione, l’impegno, il lavoro, i sacrifici, personali ed economici, di tutti coloro che in oltre cinquant’anni , si sono prodigati per far sì che il volley svolga un ruolo sociale, fondamentale per la nostra Città.
Perché non è vero – come strumentalmente vuol far credere Masciullo – che la pallavolo a Galatina sia stata sinonimo di Showy Boys e, soprattutto, non è vero che la attuale S.B. abbia nulla a che fare con la S.B. fondata nel 1967, che ha cessato di esistere nel 1983, quando al termine del campionato di Serie A/2, gli allora dirigenti vendettero il titolo sportivo, scomparendo dai quadri federali e svincolando gli atleti in organico.
E se, poi, negli anni novanta comparve nuovamente, per alcuni anni, il nome Showy Boys, questa società, scomparve, pure definitivamente, nel 1998. Con la differenza, rispetto ai fatti del 1983, che mentre, in questa prima occasione i dirigenti dell’altra società storica, presente in Città, la A.S.Vigor , che militava in serie B, responsabilmente ed in una logica di unità sportiva, decisero di assorbire quanto era rimasto della S.B. tesserando i suoi giovani atleti del vivaio, per fondare la Pallavolo Galatina, i fatti del 1998 portarono, purtroppo, alla scomparsa del volley.
Questo sino al 2001, quando il sottoscritto con Giuseppe Palumbo, Corrado Panico ed altri amici fondammo la S.B.V.PALLAVOLO GALATINA ( acronimo di Showy Boys – Vigor – Pallavolo Galatina ) denominazione scelta con spirito unitario, proprio nel rispetto di tutte le società che, negli anni precedenti, si erano succedute in Città, partecipando a campionati di B1 e B2
Ciò sino al 2012, quando, Daniele Masciullo, che, pure, era responsabile della comunicazione della S.B.V. Pallavolo Galatina, ebbe la furbastra idea di fondare una nuova associazione, che chiamava “ Showy Boys “ , denominazione che – come detto – era già presente nella esistente S.B.V. Ed accompagnava questa “ genialata “, con un messaggio pubblicitario spregiudicato, quanto falso, dicendo che la sua associazione svolgeva attività sportiva “ dal 1967”, quando, invece, come detto, i fatti dicono ben altro.
Dicono che in cinquant’anni di pallavolo a Galatina, sommando le esperienze di altre società ( Vigor, Pallavolo ed S.B.V.), esse hanno svolto attività sportiva ben più lunga rispetto a quella con denominazione S.B. del 1967; che tutte le società che, con diverse denominazioni, si sono succedute negli anni, hanno fatto conoscere Galatina a livello nazionale e svolto attività giovanile ricca di successi sia regionali, che nazionali ; che non è etico millantare crediti sportivi che non si sono conquistati sul campo, sol perché si è avuta la “ furbata” ( è questa l’idea di cui parla l’articolo ? !) di copiare una denominazione sociale.
Per come la intende il sottoscritto, la pallavolo, a Galatina, è sempre stata di TUTTI, è un patrimonio sportivo della Città, costruito con la passione, il lavoro ed i sacrifici di tanti di noi , che, nelle vesti di giocatori, tecnici o dirigenti, operando, per mezzo secolo, nelle varie società cittadine ( non dimentichiamo il grande impegno della Olimpia e della Salento Best Volley, attualmente impegnate nel prestigioso campionato di A/3, in campo maschile e, prima della Sambiagese e poi, della Magic, in campo femminile) hanno voluto trasmettere a tante generazioni di giovani un messaggio educativo universale, senza marcare incomprensibili differenziazioni, o vacue appartenenze.