Nella giornata di ieri, 1 ottobre, alle ore 13.30 circa, una pattuglia del Commissariato di PS di Galatina, in transito in località San Cesario di Lecce di rientro a Galatina, ha notato un’autovettura che procedeva a velocità sostenuta sorpassando, anche in condizioni di poca visibilità, diverse autovetture.
Non perdendo mai di vista l’auto, i poliziotti hanno notato che, giunta all’ingresso del centro cittadino di Galatina, ha continuato ad effettuare manovre pericolose, mettendo a repentaglio non solo la propria incolumità, ma anche quella degli altri. A quel punto, i poliziotti hanno deciso di procedere al controllo del mezzo, in sicurezza.
Al primo approccio con il guidatore, un uomo di 43 anni, gli operatori hanno constatato che lo stesso fosse sprovvisto di documenti personali, di patente di guida e, soprattutto, stesse mostrando difficoltà nel reperire anche i documenti della vettura di cui era alla guida.
Contestualmente, gli veniva richiesto di spegnere il motore e scendere dall’auto, ma l’uomo ha riferito che l’auto, qualora fosse stata spenta, avrebbe avuto difficoltà a ripartire. Questo e altri particolari hanno insospettito gli agenti di Polizia: l’evidente rottura della maniglia di apertura della portiera lato conducente, sul lato sinistro dello sterzo vi erano alcuni cavi del sistema elettronico manomessi e completamente esposti alla vista e nel nottolino di accensione, vi era inserito un cacciavite.
Il conducente veniva immediatamente fatto scendere dall’auto e sottoposto a perquisizione personale. Nella tasca dei pantaloni, veniva rinvenuto un chiavino esagonale modificato “a mo’ di spadino” e una presa OBD, attrezzo solitamente utilizzato dai soggetti dediti alla commissione dei furti di veicoli per “bypassare” le centraline, mentre sul sedile lato guida, inizialmente occultata tra le gambe dell’uomo, veniva rinvenuta una chiave inglese, utilizzata presumibilmente per forzare il blocchetto di accensione e facilitarne l’avvio.
Il 43enne, dapprima reticente, riveriva di aver asportato il veicolo pochi minuti prima dal parcheggio di un centro commerciale ubicato nel comune di San Cesario di Lecce.
In effetti, dai primi accertamenti l’autovettura risultava essere stata asportata ad una donna che non si era ancora accorta dal furto.
A seguito di questo, gli agenti provvedevano alla perquisizione domiciliare presso la sua abitazione appurando che, nella sua proprietà, vi era una vera e propria officina, completamente priva di qualsivoglia titolo autorizzativo.
All’interno vi era la presenza di numerose parti di veicoli ed attrezzi solitamente utilizzati per lo smontaggio, il taglio e la cancellazione dei codici identificativi degli stessi.
Inoltre, in un’area retrostante l’abitazione, comunque attigua alla stessa, vi erano diverse autovetture parzialmente smembrate e numerose targhe di autovetture risultate essere oggetto di furto tutte sequestrate.
Considerata la numerosissima presenza di parti di automobili presenti sia sull’area retrostante l’abitazione che all’interno del locale adibito ad officina non autorizzata, si procedeva al sequestro penale di entrambe le aree, ipotizzando a carico del 43enne anche la commissione di smaltimento non autorizzato di rifiuti.
Per quanto sopra l’uomo è stato tratto in arresto e, come disposto dal PM di turno della Procura della Repubblica di Lecce, accompagnato presso la locale Casa Circondariale.