Cronaca
Mettete un pomeriggio che vostro figlio giochi a calcio con gli amici in uno dei campetti più frequentati della nostra città. E mettete che il vostro cane vi porti a percorrere le stradine attorno al campetto alla ricerca dei suoi spazi.
E mettete infine di imbattervi in una stradina sterrata di periferia, alle spalle del quartiere fieristico, percorsa magari soltanto dalle coppiette in cerca di un attimo di pace e intimità. Tutto molto bello, suggestivo e a tratti romantico direte voi.
Nulla di più sbagliato invece, perché dopo pochi passi vi trovereste nel bel mezzo di una discarica a cielo aperto con rifiuti di ogni tipo: dalle bottiglie e lattine di bibite consumate sul posto come fosse un take away qualsiasi, ai cestelli delle lavatrici che non si capisce perché un povero idiota debba caricarseli in macchina e smaltirli in questi angoli di città.
Questa è la scena che si presenterebbe ai vostri occhi, fotografia perfetta del grado di civiltà (inesistente) di alcuni cittadini di Galatina che continuano a scambiare le strade della loro città con i vecchi bidoni della spazzatura. E sarebbe facile da queste colonne prendercela con la politica locale, con l’amministratore di turno della cosa pubblica, con il corpo della polizia locale che non vigila e con gli operatori della nettezza urbana.
Vogliamo essere sinceri fino in fondo ed onesti intellettualmente: la pulizia di una città è anche lo specchio della civiltà del suoi cittadini e su questo, purtroppo, abbiamo molto ancora da lavorare.