Un seminario in streaming organizzato dalla consigliera comunale Paola Carrozzini ha messo a confronto politica e scuola.
Cronaca/di pietro zurico
E’ chiaro che la bacchetta magica non ce l’ha nessuno, però del problema almeno se ne è parlato e parlando parlando chissà che qualcosa non si muova.
Il seminario, organizzato dalla consigliera comunale Paola Carrozzini, ha avuto per oggetto le “Figure di supporto nelle scuole e nell’extra-scuola: Educatori e Assistenti Asl – Operatori Sanitari. Situazione nell’a.s. 2019-2020 Previsioni per il futuro”.
Scuola e Politica si sono confrontate. Da un lato la scuola rappresentata dalle Dirigenti Scolastiche dei tre Poli didattici di Galatina: la dott.ssa Anna Antonica Polo 1, la dott.ssa Eleonora Longo Polo 2 e la dott.ssa Rosanna Lagna Polo 3.
Dall’altro la politica rappresentata da 4 assessori: Sebastiano Leo, Assessore regionale Istruzione, Antonio Palumbo assessore alle Politiche Sociali del comune di Galatina, Cristina Dettù assessore Istruzione comune di Galatina, Filomena D’Antini consigliere provinciale Pari Opportunità e Andrea Romano capo gabinetto della presidenza della Provincia.
I dati evidenziati dalla prof. Carrozzini : i tre plessi scolastici di Galatina per far fronte alle problematiche connesse alla disabilità (H), ai bisogni educativi speciali (BES) ed a disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) di alcuni ragazzi avrebbero bisogno di 111 unità specializzate quali educatori, assistenti alla persona ed OS. ne hanno ottenuto solo 17 di cui 5 educatori e 12 assistenti alla persona.
Stranamente però, forse per convinzione che è inutile chiedere se sai in partenza che non te li assegneranno, le Dirigenti dei tre plessi scolastici hanno avanzato richieste per sole 12 unità di assistenti alla persona.
Alla fornitura di detto personale specializzato provvede l’ASL e l’Ambito Territoriale Sociale.
E veniamo allo scopo del seminario: creare un movimento di base che crei i presupposti affinché chi di competenza affronti la criticità e dia le giuste soluzioni.
Sarà possibile tutto ciò? L’assessore Palumbo non nasconde le difficoltà. Sciorina dati.
Il servizio, afferma Palumbo, ha bisogno sempre più di personale dedicato. Il Piano di zona 2018-2020 dell’Ambito ha integrato e aumentato moltissimo le risorse dedicate a questo settore inserendo il servizio di assistenza scolastica di base che prima non esisteva, aumentando a tre le unità degli educatori e portato a 10 il numero delle OS, quest’ultimo con un utilizzo di risorse non dedicate per euro 155.000.
Di contro l’ASL non ha integrato le loro unità, che per un motivo o l’altro, hanno lasciato il lavoro per cui l’onere e ricaduto progressivamente sempre più sull’Ambito. 111 ragazzi sono tanti, ha proseguito l’assessore, definendo utopistico il solo pensare che si possa stabilire un rapporto di uno a uno in quanto insostenibile per qualsiasi economia anche fosse quella svedese.
Bisognerebbe pensare, ha concluso l’assessore, di escludere da questo tipo di assistenza i ragazzi con difficoltà di apprendimento (DSA) trattandosi di ragazzi normali per i quali deve essere la stessa insegnante a dover far fronte con il sostegno o con la didattica differenziata.
Meno d’accordo le Dirigenti scolastiche. In sostanza la dott.ssa Anna Antonica e Rosanna Lagna hanno evidenziato come la disabilità nella scuola è in continuo aumento, in modo particolare l’autismo. Con i collaboratori esterni socio-sanitari, la scuola riesce appena ad assicurare l’ordinaria amministrazione ma ciò che preoccupa è riuscire garantire la sicurezza. La disabilità comporta una serie di problematiche e le risorse attuali messe a disposizione sono insufficienti per poterla garantire.
Questi i problemi più delicati evidenziati dalle tre Dirigenti: la gestione di un ragazzo autistico richiede particolari attenzioni e competenze che non investono la sola didattica e che non possono essere di competenza dell’insegnante; il personale OS fa riferimento al proprio datore di lavoro che non è la scuola per cui anche il solo arrivare in ritardo alla sede di lavoro o non presentarsi proprio non comporta nessuno obbligo di preventiva comunicazione, pertanto la scuola non ha neanche la possibilità di organizzarsi; lo stesso personale OS ha incombenze lavorative connesse all’ingresso ed all’uscita dalla scuola, mentre il ragazzo disabile ha anche altre necessità come ad es. andare in bagno e non può certamente essere l’insegnante ad accompagnarlo in quanto, come è risaputo, non può abbandonare la classe.
Quale la soluzione ai tanti problemi? Per la Politica vi è la necessità di dover essere destinataria, da parte dello Stato e Regione, di ulteriori risorse economiche e di dover rimodulare compiti e rapporti tra le varie figure esterne e la scuola ai fini di una migliore qualità del servizio.
Per la Scuola, delusa dalle tante promesse disattese, come scrive la stessa organizzatrice del seminario “è il momento di mettersi a lavorare insieme per formulare proposte progettuali e per intraprendere azioni significative al fine di un miglioramento del servizio” .
Presto dovrebbe venir fuori un comunicato congiunto delle tre Dirigenti da far pervenire nelle sedi competenti.