Nella riunione del 7 febbraio 1926, nel gabinetto del sindaco, si aprono le buste per l’appalto dei lavori alla presenza del commissario prefettizio e del Comitato. La gara è aggiudicata al costruttore Pietro Martines, fu Angelo, per il 50% di ribasso sull’ ammontare della misura geometrica di lavori su quello a corpo, come da capitolato. Viene così firmato, con scrittura privata, il contratto comprovante la natura e l’entità dei lavori per l’importo totale di £ 7.000. Qualche giorno dopo, da Roma viene spedito il disegno che riproduce la base del monumento in sezione.
Nel mese di aprile il monumento è già pronto, ma non ci sono i soldi per pagare l’ultima rata. Allora Vito Vallone, per far fronte alle maggiori spese, pensa ad una lotteria, che viene organizzata nel mese di maggio nell’atrio del Regio Liceo-ginnasio. Il prezzo di ogni biglietto è di £. 2 e gli oggetti da sorteggiare sono di svariato uso ed importanza. Di un certo valore è invece il dono di S.E. Benito Mussolini. La lotteria sortisce l’effetto desiderato e da Roma accusano ricevuta dell’assegno di £ 5.000; quindi si può spedire il monumento, ma il direttore dei lavori, nello smuovere i diversi pezzi, rompe un lastrone sul quale sono incisi i nomi dei caduti. Pertanto la spedizione viene posticipata al 14 giugno. E’ spedita prima l’architettura e, data l’importanza del monumento, da Roma giunge un tecnico a carico del comitato, il quale è presente ai lavori con un muratore e uno scalpellino. Successivamente sono spedite le parti scultoree. Nel gennaio del 1927 il monumento fa bella mostra di sè in Piazza, ma è necessario nominare una commissione esecutiva per la sistemazione delle aiuole intorno al monumento. Tale commissione è composta dal podestà Domenico Galluccio, Francesco Bardoscia, ing. Giuseppe Dolce, avv. Nicola Bardoscia e il prof. Pietro Della Gatta. Un anno dopo il podestà comunica all’on. Starace che il comitato ha scelto il 24 maggio come data per l’inaugurazione e lo invita come oratore ufficiale della cerimonia per dare così l’onore a Galatina di accogliere e sentire la calda parola del più glorioso figlio del Salento (Sannicola, 18.8.1889 – Milano, 29.4.1945) proprio nel giorno in cui sarà consacrata la santa memoria dei propri eroi. L’onorevole Starace accetta e si predispone il tutto per lo scoprimento del monumento il 2 luglio 1928.
Terminata la cerimonia, si inaugura il monumento a Gioacchino Toma, si scopre la lapide sulla facciata della sua casa natale, ma questa è altra storia…