Cronaca/di p.z.
Un percorso iniziato nel 2015 stenta ancora a giungere alla conclusione. Si tratta dell’ex Casa del Pellegrino che dopo un primo restyling per trasformarsi da ex Casa del Fascio a Casa del Pellegrino ora tenta, con un secondo finanziamento, di trasformarsi in Alloggio Sociale per Adulti in Difficoltà.
Tralasciamo le vicende collegate al primo investimento sull’immobile per poi fu donato ai frati del Convento di S. Caterina che dopo averlo utilizzato e poi abbandonato a se stesso lo restituirono al mittente.
Una targa affissa sull’immobile a futura memoria ricorda ancora l’avvenimento. Una targa che andrebbe rimossa il suo è ormai un messaggio ed un valore anacronistico: la fine di una donazione che donazione non è più.
Ritornando ai nostri giorni dicevo che la nuova ristrutturazione per la nuova destinazione prese il via nel 2015 e già partì male.
Il progetto originario redatto dall’arch. Katia Tundo per un un importo di spesa complessivo di 350.000 euro fu contestato dalla Regione Puglia nella parte riguardante l’acquisto di una autovettura del valore di 25.000 euro.
Una spesa ritenuta dalla Regione non compatibile con le finalità del finanziamento. Il Piano Economico dovette essere rimodulato e dagli originari 350.000 euro scese a 275.000.
Durante la fase di esecuzione dei lavori, precisamente nel giugno del 2019, fu poi approvata una perizia di variante al quadro economico causa i soliti imprevisti imprevedibili che fecero lievitare il costo dei lavori, e si rese necessario inoltrare la variante di perizia alla Regione Puglia per la sua per autorizzazione ed il suo eventuale finanziamento.
La Regione rispose picche ed invitò il Comune per far fronte alla maggiore spesa di far ricorso alle somme accantonate per gli imprevisti che però non erano sufficienti a coprire la nuova spesa.
In questo tira e molla con relative perdite di tempo si giunge al 30 marzo 2020 allorquando fu chiesto alla Regione per coprire i nuovi costi di poter utilizzare oltre a quelle degli imprevisti anche parte di quelle destinate agli arredi ed elettrodomestici poiché, essendoci stati degli abbassamenti dei prezzi rispetto a quelli del progetto originario del 2015 ed anche perché (scrivono determina) la funzionalità e le prestazioni garantite inizialmente per l’arredo non avrebbero subito alcun pregiudizio, si sarebbe potuto tranquillamente utilizzare parte di quei soldi.
Però devono essere veramente bravi all’Ufficio Tecnico se invece di salire, come legge di mercato vorrebbe, riescono dopo 5 anni a far scendere i prezzi di arredi e mobilia ma anche, e sopratutto, se son riusciti a mantenere la stessa funzionalità ad una struttura in cui magari era prevista, ad esempio, una cucina che poi vien tolta o sostituita con una di bassa qualità.
La Regione preso atto delle eccellenti capacità
prestidigitatorie dei nostri tecnici e politici l’undici settembre del 2020 autorizzano la modulazione del nuovo quadro imprevisti autorizzando l’utilizzo di parte delle somme destinate agli arredi.
Pertanto con con la determinazione numero 714 del 6 ottobre 2020 il nuovo quadro economico è stato approvato. Che i lavori riprendano e speriamo che finiscano anche presto.
Con i prezzi che corrono per un ricovero in una casa per anziani (somme compensate dalla Regione a parte), vi è gran bisogno di una struttura pubblica che non spaccia di sicuro il profitto per solidarietà umana.
Non tutti sono titolari di pensioni sostanziose ma tutti hanno diritto ad una dignitosa esistenza in quella fase che è il crepuscolo della vita.