Per la prima fase dell’ “indagine” all’Associazione andranno 14.000 euro.

Cronaca/di p.z.

La conclusione dei lavori per la riqualificazione del Cavallino Bianco sono ormai agli sgoccioli. Manca solo il sopralluogo dei Vigili del Fuoco dopo di che il Teatro potrebbe già essere operativo.

Il condizionale è d’obbligo perché, senza perdersi tra i tanti paroloni e medagliette attaccate all’Assessorato alla Cultura ed alle Politiche Educative dalla Delibera di Giunta comunale n.43 del 04 marzo 2021, (stringendo, stringendo) la realtà che si deduce è quella che i lavori finiranno presto (anzi sono già finiti) ma il Teatro non sarà pronto per funzionare o quanto meno non lo sarà nell’ambito di un progetto chiaro e definitivo.

Come ormai risaputo il compito di giungere alla creazione di una bozza di progetto è stata affidata all’Associazione “Mecenate 90”. Un’Associazione No Profit definita “vicina” all’attuale assessore regionale alla Cultura e Turismo Massimo Bray, nonché ex ministro sempre alla Cultura ed affini, del Governo Letta.

Ciò potrebbe far capire come, non certo casualmente, sia pervenuta all’Amministrazione comunale, come si legge nella delibera del 04 marzo 2021, una nota da parte dell’Associazione unitamente ad “un progetto (pervenuto pochi giorni prima della seduta di Giunta n.d.r.) articolato in una prima fase, che prevede un percorso partecipativo volto ad individuare (…) i fabbisogni e le principali linee di indirizzo per la riapertura e la gestione del teatro comunale ed in una seconda fase finalizzata alla realizzazione di uno studio di fattibilità da elaborare sulla base dell’indagine“.

Naturalmente la Giunta comunale ha accettato entusiasta la proposta ed è stata talmente entusiasta che, al diavolo il non profit, ha deciso di premiarla con 14.000 euro per il lavoro che andrà a fare.

La conclusione della prima fase dei lavori (segnatevi questa data) è programmata per il mese di aprile 2021. Voi ci credete? Io sono alquanto scettico.

Anzi mi chiedo come mai pur sapendo che i lavori conclusivi del Cavallino Bianco erano in dirittura d’arrivo già da un bel po di mesi non si è dato il via nei tempi dovuti ad un concorso di idee teso ad individuare un gestore o un progetto di gestione tra portatori di interessi locali? Forse erano scettici sulle risorse locali?

Eppure in loco abbiamo risorse umane rinomate ed apprezzate in campo internazionale per la loro professionalità in campo artistico ed organizzativo.

Eppure non mi sembra, leggendo la Delibera in oggetto, che “Mecenate 90” abbia idee progettuali chiare anzi vuole incontrare le risorse locali proprio per trarre ispirazione su cosa fare.

Mi sembra inoltre di capire, unica cosa abbastanza chiara, che “Mecenate 90”, nella seconda fase, non intenda farsi da parte e lasciare il campo alle risorse locali ma voglia, piuttosto, diventare il gestore del Teatro intorno a cui devono ruotare tutto.Resta ancora da capire come verrà fatto ruotare ed il prezzo di questa rotazione.

Mi ricorda tanto la Fiera del Salento. Tanti geni con tanto di medagliette in bella mostra, rotoli kilometrici di curriculum vita da far invidia al rotolone di dieci piani, e via ad occupare incarichi, poltrone e sostanziose remunerazioni con il risultato di aver fatto fallire la Fiera del Salento sprofondandola in una voragine di debiti.

Sicuramente non avrò avuto sotto mano l’intero elenco degli interventi realizzati dall’Associazione e la qualità degli stessi ma da quelli in mio possesso l’impressione è quella di trovarmi di fronte a film già visti del tipo Teatro Pubblico Pugliese, Apulia film etc.

Naturalmente la speranza è di essere nel torto ma se di solito dal mattino si vede la buona giornata, per il Cavallino Bianco il mattino è sempre più simile a quello di una piovosa giornata invernale.

L’operazione nacque nel 2002 per un regalo politico, di oltre un milione di lire, fatto dall’Amministrazione Carrisi a due imprenditori locali. Un immobile decadente da demolire.

In due anni avrebbe dovuto essere restituito al suo antico splendore e… siamo nel 2021. Son serviti altri 2.100.000 euro, di cui 500.000 a carico delle casse comunali, per riportarlo alle attuali condizioni e sempre senza mai sapere cosa farne, senza uno straccio di progetto che concretamente giustificasse questo enorme investimento di denaro. Sempre tante belle parole su ciò che il Cavallino Bianco fu e nessuna mai su ciò che avrebbe dovuto essere. Ancor oggi non lo sanno e lo sta chiedendo a “Mecenate 90”. Vedremo.