Il Sedile

Galatina/Movida: contro la sentenza di condanna del Tribunale di Lecce il Comune delibera di presentare ricorso.

Replica piccata di abitanti e strutture ricettive della zona.

Cronaca/di Redazione

La Giunta comunale nella riunione del 05 agosto 2024 con atto deliberativo n. 305 avrebbe rinvenuto, dalla disamina del procedimento cautelare e dalle conclusioni raggiunte dal Giudice, la sussistenza di presupposti per la proposizione di un reclamo avverso la sentenza di condanna del Comune di Galatina nel ricorso identificato come “BEE ed il sig. GLM. contro Comune di Galatina”

I ricorrenti, nello specifico, lamentavano immissioni sonore superiori alla ordinaria tollerabilità, e ben oltre i limiti degli orari autorizzati, provenienti da attività commerciali site nel centro di Galatina.

Pertanto chiedevano al Tribunale che fosse ordinato al Comune l’adozione di provvedimenti contingibili ed urgenti per porre fine alle immissioni sonore e fossero predisposti i dovuti controlli di Polizia Locale affinché fosse rispettata la normativa in materia.

Il procedimento suddetto si è concluso con l’ ordinanza n. 10795/2024,  con la quale il Giudice ha accolto la domanda proposta dai ricorrenti condannando il Comune  di Galatina  a porre in essere tutti i controlli necessari a  preservare il contenimento delle immissioni nei limiti della tollerabilità,  imponendo l’osservanza, da parte degli esercenti attività ricreative e/o  commerciali site nel centro abitato e condannando il Comune al pagamento delle spese processuali.

A tal proposito, ci risulta, che i ricorrenti, avendo rilevato discrepanze tra quanto disposto dal Giudice e quanto effettivamente eseguito in termini di controlli da parte del Comune, avrebbero depositato in data 06 giugno presso il Tribunale un ricorso, affinché fossero ordinati analiticamente, e non genericamente, i provvedimenti di controllo a carico della Amministrazione comunale.

Come detto la Giunta comunale, nella riunione anzidetta, ha ritenuto necessario proporre  reclamo innanzi al Tribunale di Lecce autorizzando a tal fine l’Avvocatura comunale a porre in essere gli adempimenti necessari a tal fine.

Non è stata vista di buon occhio questa decisione dell’esecutivo comunale da parte di coloro che avevano già mal digerito l’essere stati costretti a ricorrere in Tribunale affinché fosse riconosciuto, quello che definiscono, “un loro sacrosanto diritto” alla tutela della salute.

Naturalmente ancora più caustici i commenti. Questo, sinteticamente, e con rigida osservanza della netiquette, quello riportabile : “Stanno facendo ricorso con i soldi dei cittadini per difendere gli interessi economici di due consiglieri comunali di maggioranza e alcuni parenti di chi sta ancora più in alto che hanno attività commerciali in quella zona. Sono i loro difensori non dei cittadini”.

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