Il Sedile

Galatina/Musica con volume alto oltre il lecito ed oltre l’orario consentito. Il vicinato protesta e deposita un esposto al Commissariato di P.S.

Cronaca/di p.z.

Secondo l’esposto denuncia presentato da alcuni cittadini abitanti il vicinato del ristorante Pepe Nero, nonché dell’Ospedale S. Caterina Novella, è da mesi che la notte è un’impresa riuscire a riposare.

Avendo invitato più volte, sia telefonicamente che di persona, il gestore del locale a limitare l’emissione e l’intensità dei suoni, non è rimasto loro altro che passare alle vie di fatto presentando un esposto-denuncia al locale Commissariato di P.S.

Nell’esposto viene evidenziato che dal ristorante, in particolare il venerdì, viene emessa musica a tambur battente ben oltre le ore 24.00, spesso anche sino alle 2.00, con persone che “ballano nella zona a terrazza aperta, con luci colorate proiettate verso il cielo”.

“Dal locale – denuncia ancora l’esposto – in particolare il 20 agosto 2020, provenivano fuochi d’artificio esplosi circa all’una di notte con diffusione di musica protratta sino alle ore 2.00 tanto da dover contattare il Commissariato di P.S. di Galatina per richiedere l’intervento di personale”.

“Più volte – conclude l’esposto- è stato chiesto gentilmente al gestore del locale, sig. Costa Marco, se potesse abbassare il volume della musica sia per la presenza in molte case di persone anziane con patologie senili, sia perché molta gente deve alzarsi di primo mattino per andare al lavoro nelle campagne”.

La risposta ricevuta dal gestore sarebbe stata che non era intenzionato ad abbassare il volume in quanto “deve lavorare”.

Ora che si siano mossi i cittadini del vicinato stanchi di dover subire ci sta tutto ed anche con tutte le ragioni di questo mondo. Ciò che non ci sta e che qualcuno altro abbia dimenticato il dovere se non l’obbligo di dover intervenire per chiedere con immediatezza l’intervento delle forze dell’ordine.

Ad una distanza di appena 10 metri in linea d’aria vi è l’Ospedale S. Caterina Novella. Lì la gente non ci sta di certo per villeggiare, ne per ascoltare musica, ne per ballare.

Si trova lì per essere curata e non trattasi di una cura a base di somministrazione di decibell sparati ad alto volume sino a tarda notte “da far tremare i vetri delle finestre” con contorno di fuochi di artificio. Avrebbero bisogno di tranquillità, di silenzio e di riposo.

Anche in questi casi esiste un diritto alla salute da tutelare. I silenzi in tale direzione sono deleteri quanto lo svuotamento dei reparti. Denunciare alle autorità competenti avrebbe dovuto essere un dovere, farlo soltanto quando traballa qualche poltrona non è cosa edificante.

La problematica della vicenda potrebbe essere ampliata ad altri aspetti certamente non meno marginali ma con l’augurio che un pronto intervento (che sia veramente pronto però) delle forze dell’ordine riporti ordine, serenità e tranquillità tra la gente del posto che per motivi diversi deve viverci.

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