Tutti sappiamo che le multe elevate dagli ausiliari del traffico addetti al servizio parcheggi, dipendenti dalla CSA, vanno pagate presso l’ufficio della Polizia Municipale. Sappiamo anche che in caso di ricorso avverso a detto verbale di contravvenzione la controparte è l’Amministrazione Comunale che risponde in proprio dell’operato degli ausiliari. Quello che non sapevamo, almeno io di sicuro, è che il 50% dei proventi di suddette multe finisce nelle casse della CSA.
Ho notato la cosa abbastanza casualmente avendo avuto visione della fattura n. 260/2013 presentata dalla CSA al Comune per ottenerne il suo pagamento. Si riferiva al pagamento del servizio di gestione della sosta sul territorio comunale nel II° trimestre 2013 ed in base al quale veniva chiesto la somma di 5.966, 51 euro quale quota parte spettante del 50% dell’importo totale delle contravvenzioni effettuate nell’espletamento di detto servizio.
Chieste informazioni in merito è venuto fuori che la fattura trova il suo fondamento giuridico nella Convenzione stipulata tra Comune e Società il 26/11/2001 modificata nel 2004 con la delibera di Consiglio Comunale all’art. 9 quarto comma che ha stabilito tra le altre che il Comune corrisponda al gestore del servizio di sosta, la CSA, un corrispettivo del 50% delle somme effettivamente introitate dal Comune per somme da contravvenzioni accertate dagli ausiliari del traffico nelle aree soggette a Convenzione.
Pertanto essendo state elevate contravvenzioni nel secondo trimestre 2013 di circa 12.000 euro o quantomeno effettivamente introitate, alla Società mista sono andati circa 6.000 euro dei nostri soldi pagati in multe.
Considerato da un punto di vista giuridico la cosa lascia alquanto perplessi circa la sua legittimità soprattutto in considerazione del fatto che per legge gli introiti da multe hanno destinazioni ben precise, infatti in base all’art. 208 del CDS ed all’art. 393 del regolamento di attuazione ed esecuzione del Codice della Strada almeno il 50% dei suddetti introiti vanno destinati a miglioramenti della circolazione, potenziamento della segnaletica, redazione piano urbani traffico e mezzi tecnici per la polizia stradale. Il restante va utilizzato per far fronte a spese correnti del bilancio degli Enti Pubblici. In ogni caso non si riesce a capire la natura di questa quota parte di contravvenzioni alla CSA essendo la stessa usufruente della tassa del parcheggio pagato. Non ultimo andrebbe citato l’esempio degli autovelox gestiti da privati diretti beneficiari di parte degli introiti che il legislatore in breve su istanza di privati cittadini provvide immediatamente ad eliminare in quanto fonte di potenziali soprusi ai danni dei cittadini per evidente interesse a sanzionare. La CSA ha il 49% del suo capitale in mano a privati ed il personale parcheggiatori non è dipendente comunale.
Sempre in tema di parcheggi pagati nei pressi dell’ ufficio postale del centro e dell’adiacente Clinica il disagio e la protesta dei cittadini è notevole poiché viene considerata una vessazione gratuita il pagamento del balzello in quelle zone con servizi di pubblica utilità. Non sarebbe il caso di procedere ad una redistribuzione strutturale istituendo in prossimità di immobili con servizi di pubblica utilità tipo Ospedale, Clinica, Poste e similari una sosta a Zona Disco? Entrare ad esempio nell’ufficio postale del centro è già di per se un castigo di Dio in quanto di certo vi è solo l’ora di ingresso, poi anche a pagare un solo bollettino postale vi è 1, 12 euro di tassa se poi si aggiunge il resto non resta che l’autocommiserazione. Peggio ancora sarebbero le considerazioni se ci soffermiamo alle zone con presidi di cura. Non si potrebbe fare proprio nulla?