Il Sedile

GALATINA/ No alla Colacem inceneritore. Il consigliere regionale Galati sprona i colleghi salentini ad una battaglia comune

Colacem2Il consigliere regionale Galati (Sel) chiama tutti i colleghi di maggioranza e di opposizione ad una battaglia comune per emendare il piano che tende a fare della Colacem un inceneritore. «Il territorio ha già espresso la sua netta contrarietà – sottolinea Galati – la volontà delle comunità locali va rispettata da tutti i consiglieri regionali, specie da quelli che hanno ricevuto consensi da Galatina e dal suo hinterland, che hanno il dovere di rappresentarne le preoccupazioni e le aspirazioni». L’ipotesi di co-incenerimento di rifiuti (l’ex CDR, ora qualificato come CSS) nel cementificio di Galatina è ancora presente nel Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani, approvato nei giorni scorsi dalla Giunta Regionale nonostante i pareri contrari di tutti i comuni dell’area interessata.

«Va rispettata la volontà univoca delle comunità locali- aggiunge Galati- alle cui preoccupazioni dovremmo rispondere seguendo il principio di precauzione e dotandoci di una specifica indagine su incidenza tumorale e legame con l’inquinamento ambientale».  ed annuncia uno specifico emendamento in Consiglio per eliminare ogni riferimento all’idea di co-incenerire i rifiuti nel cementificio Colacem. L’emendamento anti-inceneritore Colacem diventa così un punto politico. Alle osservazioni contrarie dei Comuni dell’area, la struttura tecnica regionale ha risposto ribadendo le ragioni a favore del co-incenerimento nei cementifici, pur definendo prioritario il recupero di materia. «Eppure l’indirizzo politico era noto fin dal 2011, quando il Consiglio Regionale approvo’ un ordine del giorno contrario al co-incenerimento di rifiuti in impianti non espressamente nati per questo scopo – conclude Galati – Ecco perché mi aspetto un particolare supporto dal consigliere Blasi, che riveste ruoli politici decisivi in ambito regionale e di quell’ordine del giorno fu l’estensore. Caro Sergio, conduciamo insieme questa battaglia, che prescinde dal vincolo di maggioranza: in campo c’è un vincolo più forte, quello di rappresentanza»

 
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