Cronaca/di Redazione

Andrea Tundo, 34enne residente a Noha , è finito in manette con le accuse di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e tentata e consumata estorsione sulla scorta di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a firma della gip Alessandra Sermarini.

L’operazione è stata eseguita, il 21 febbraio scorso, dai carabinieri della stazione di Maglie che durante una perquisizione nella casa del Tundo avevano trovato alcuni grammi di cocaina, materiale per il confezionamento delle dosi e un manoscritto su cui erano annotati nomi e cifre.

Alla richiesta dei militi di consegnare il cellulare ruppe volutamente il dispositivo per impedire la visualizzazione dei messaggi in esso riportatati i che comprovavano l’attività di spaccio. I dati vennero poi recuperati con una successiva consulenza tecnica informatica che ha consentito di ricostruire movimenti ed attività illegali del giovane.

“Un punto di riferimento per i consumatori del posto consapevoli della possibilità di acquistare, in ogni momento e con una semplice telefonata, talvolta concesso anche a credito” si legge nell’ordinanza e quando qualcuno si rifiutava di saldare il conto volavano ritorsioni e minacce.

Nel corso delle indagini sono emerse le complicità di due altri altri soggetti indagati a piede libero. Tundo è difeso dall’avvocato Roberto Stanislao.