“Fondare biblioteche è un po’ come costruire ancora granai pubblici: ammassare riserve contro l’inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire.” (Marguerite Yourcenar).
Rubriche/Opinioni/di Maristella Romano
In data 17 settembre 2021, due giorni prima l’anniversario della nascita di Pietro Siciliani, si è svolto presso il chiostro dell’ex Monastero delle Clarisse di Santa Chiara un incontro che rappresentava, secondo l’amministrazione comunale, una vera “occasione di crescita culturale, sociale e di sviluppo della città”.
Questo perché la biblioteca ed il museo “costituiscono, da tempo, punti di riferimento imprescindibili per la storia e la cultura della città di Galatina, grazie al loro patrimonio librario, documentale e artistico di enorme valore.”. Tutto molto interessante e stimolante culturalmente se poi, però, alle belle intenzioni, seguono i fatti. Ma è sui fatti che voglio fare una riflessione, non in forma polemica, come può sembrare l’articolo, ma solo per stimolare l’amministrazione a fare qualcosa di concreto, senza fermarsi alla solita ampollosità dei comunicati e alla sterilità delle iniziative (parere del tutto personale anche se condiviso da molti), sperando comunque di essere smentita nel futuro prossimo con iniziative concrete, nell’interesse di tutta la comunità.
Veniamo comunque ai fatti. Parlerò, come si è capito, di cultura (perchè sul lato finanziamenti, lavori pubblici e politiche giovanili molto è stato detto e scritto, continuare a puntare il dito sarebbe come sparare sulla croce rossa).
Sabato 25 e domenica 26 settembre sono tornate le GEP – Giornate Europee del Patrimonio (European Heritage Days), la più estesa e partecipata manifestazione culturale d’Europa. Alle GEP potevano partecipare tutti i luoghi della cultura statali e non statali, gli enti locali, le università, le accademie e tutte le istituzioni e le associazioni operanti nel campo dei beni culturali, purché nel rispetto dei principi costitutivi delle GEP. Ed è così che nelle due giornate programmate come da calendario, nei musei e nei luoghi della cultura statali e non, sono state organizzate visite guidate, aperture straordinarie ed iniziative digitali, seguendo il tema “Patrimonio culturale: TUTTI inclusi!”.
Una bella iniziativa, dal grande valore educativo, inclusivo e formativo, soprattutto per i più piccoli ed i più fragili. Inoltre, rappresentava un modo per far fruire a giovani e famiglie l’immenso patrimonio artistico, librario e documentale “nascosto” nei luoghi della cultura, spesso chiusi al pubblico. Molti enti hanno fatto leva su questa iniziativa per proporre le proprie a carattere locale. A Galatina mi pare che nulla sia stato organizzato.
E poi ancora: dal 27 settembre al 3 ottobre 2021 l’Associazione italiana biblioteche (AIB) ha proposto il “Bibliopride – La settimana nazionale delle biblioteche”, giunto ormai alla decima edizione. Il Bibliopride 2021 partecipava al “Festival dello sviluppo sostenibile” (ricordo per chi non lo sapesse che il Festival è realizzato con il sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura), la più grande iniziativa italiana organizzata per sensibilizzare e mobilitare cittadini, imprese, associazioni e istituzioni sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale promossa dall’ASviS l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile di cui l’AIB è aderente. Durante questa settimana, tutte le biblioteche sono state invitate, come di consueto, a organizzare iniziative di promozione della lettura e altri eventi, in presenza (sempre nel rispetto delle normative vigenti) oppure online. Il Bibliopride 2021 è stato dunque dedicato a “Le biblioteche per l’Agenda 2030“.
Iniziativa importantissima, perché le biblioteche, nel loro modo di operare, possono contribuire alla sostenibilità attraverso l’esempio e la diffusione di principi e pratiche: raccolta differenziata, parità di genere, integrazione di settori socialmente esclusi, o anche semplicemente l’attenzione riposta su edifici bibliotecari totalmente green, sono alcuni esempi che rientrano nella teoria e nella prassi della sostenibilità. A Galatina mi pare che nulla sia stato organizzato (qui il link delle iniziative delle altre biblioteche: https://www.aib.it/attivita/bibliopride/bibliopride-2021/bp-2021-tutti-gli-eventi/). Qui invece un’interessante iniziativa realizzata a Galatina negli anni precedenti, quando si faceva cultura e quando si organizzavano diverse iniziative: https://www.aib.it/attivita/bibliopride/bibliopride2014/bibliopride-lecce/.
Così come credo nulla sia stato fatto per la festa dei nonni il 2 ottobre, per l’anniversario di Pietro Siciliani, nato il 19 settembre 1832 e, forse, nulla si organizzerà per Gaetano Martinez, nato il 14 novembre 1892. Al momento, ad un mese di distanza, nulla si sa.
E così, mentre in altre Città d’Italia (non parlo di Roma, Milano o Venezia ma di città grandi quanto Galatina o anche più piccole) si inaugurano interessantissime stagioni teatrali, si organizzano concerti musicali o stagioni liriche di tutto rispetto, rassegne letterarie e mostre di libri rari (anche per omaggiare Dante) o esposizioni di importanti artisti dell’800 (e di questi mi sembra che a Galatina non manchino personaggi, ma su questo tornerò tra poco), nella nostra città si inaugura una giostra (nulla contro la giostra o i giostrai, sia chiaro a non strumentalizzare quanto ho scritto. Rispetto il lavoro dei giostrai e ben venga una giostra in piazza, e sono convinta che addirittura andrebbe riproposta nel mese di dicembre con un mercatino natalizio intorno, magari cambiando posizione. E’ solo per dire che lo stesso impegno e la stessa “glorificazione” andrebbe riversata anche sulla cultura).
Va, in verità detto, che si realizzerà presso il nostro museo, l’iniziativa “Famiglie museo 2021”. Posto qui il link del sito nazionale (https://famigliealmuseo.com/eventi/galatina-museo-civico-pietro-cavoti-2) perché non sono riuscita a trovare nulla né sulla pagina istituzionale del Comune di Galatina (https://www.comune.galatina.le.it/) né su quella del Museo Pietro Cavoti (https://www.museopietrocavoti.it/), ma solo una notizia veloce sul profilo fb del museo (https://it-it.facebook.com/MuseoPietroCavoti/photos/a.214811078571608/4708701915849146/?type=3&theater). Spero però di essere smentita.
Peraltro la manifestazione, inizialmente prevista per il giorno 9 credo sia stata posticipata, per non si sa quale motivo, al 16 ottobre, ma nulla è stato comunicato se non attraverso il solo profilo fb sempre del museo attraverso un timido comunicato (https://www.facebook.com/MuseoPietroCavoti/photos/a.214811078571608/4708701915849146/?type=3&theater). In questo caso poi la comunicazione è un po’ confusa, perché in un altro comunicato prima si parla del 9 e subito dopo del 16 ottobre (https://it-it.facebook.com/events/1267744166973039/). Sembra come se si siano organizzate due giornate, ma forse è una sola. Questo quanto scritto:
“F@MU 2021 “NULLA ACCADE PRIMA DI UN SOGNO”
È con grande gioia che il Museo civico Pietro Cavoti aderisce anche a questa edizione della Giornata nazionale delle Famiglie al Museo.
Il tema di F@Mu 2021 si ispira alla citazione del poeta statunitense
Carl Sandburg (1878 –1967): “Nulla accade prima di un sogno”.
Sabato 9 Ottobre festeggeremo questa giornata parlandovi di GRANDI SOGNI.
I SOGNI che hanno animato grandi uomini come Pietro Cavoti, Gaetano Martinez e Carlo Mauro: sogni che hanno reso la nostra Città fiera e orgogliosa. Il programma prevede la visita guidata a tema e un laboratorio manuale.
Ci vediamo SABATO 16 OTTOBRE alle ore 10:30
I posti sono limitati, si invita a prenotare durante gli orari di apertura del museo: 0836 561568
Per i maggiori di 12 anni è obbligatorio il GREEN PASS”.
A proposito poi di museo e pagina internet mi duole sottolineare che nel sito internet del museo non è presente né in una pagina dedicata né tra i personaggi illustri un artista che forse più di altri ha dato lustro alla Città di Galatina: mi riferisco a Gioacchino Toma. Una dimenticanza? Si parla tanto di cultura e poi non si valorizzano i nostri illustri concittadini? Anche sul sito dell’enciclopedia Treccani è presente un breve ritratto dell’autore: https://www.treccani.it/enciclopedia/gioacchino-toma_%28Dizionario-Biografico%29/, sul sito del museo di Galatina nulla. E la comunicazione relativa a “Famiglie al Museo 2021” fa riferimento a “grandi uomini come Pietro Cavoti, Gaetano Martinez e Carlo Mauro: sogni che hanno reso la nostra Città fiera e orgogliosa” ma non si fa nessun riferimento a Gioacchino Toma. Perché questo? Non merita di essere ricordato? Tutto questo mi fa tornare in mente una lettera con la quale “il Martinez rispondeva, da Roma, ad una lettera che gli era stata inviata dal Segretario politico del Fascio nella quale oltre a sottolineare che mentre Galatina muore lentamente e si rintana nel torpore silenzioso dell’insensibilità costruendo un grave ostracismo ad oltranza, accettava la proposta in nome dell’arte pugliese, per la realizzazione di una targa al grande Toma.”. Qui il link del prezioso contributo: https://www.aracne-galatina.it/lapide-a-gioacchino-toma/.
Sono arrivata al termine di questa lunga riflessione, pensando che tra un pasticciotto, un giro in giostra ed un convegno politico pensato forse più come passerella che come incipit di iniziative dal grande valore culturale e formativo aspetterò con inquietudine le prossime elezioni, sempre più sicura che questa amministrazione dimezzerà i voti presi nelle scorse amministrative e sempre più convinta che Galatina stia vivendo e vivrà un periodo di declino politico e culturale senza precedenti. E la inesistente opposizione me lo conferma (magari tra qualche giorno arriverà, a scoppio ritardato, la lettera dei 5 stelle o del pd sulla questione cultura, Toma o biblioteca).
Saluto i miei concittadini con una frase che a me piace tanto: “Fondare biblioteche è un po’ come costruire ancora granai pubblici: ammassare riserve contro l’inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire.” dal libro “Memorie di Adriano”, romanzo francese della scrittrice Marguerite Yourcenar pubblicato per la prima volta nel 1951, premiato con il Prix des Critiques.