Cronaca/di pietro zurico
La tecnica utilizzata nel riordino ospedaliero della sanità salentina ci sembra assomigliare sempre più al “gioco delle tre carte con il rovesciamento messicano”. Una vera e propria tecnica da baro, una abile manipolazione che non permette mai al “pollo” di turno di poter battere il banco.
Nella “riorganizzazione e razionalizzazione” dei reparti nei vari presidi ospedalieri della ASL Lecce il ruolo che oggi ha assunto la politica galatinese ci sembra essere quella del “pollo” sprovveduto e credulone al quale promettere ipotetici futuri rilanci in cambio di chiusure certe oggi, e il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Oggi dovrebbero essere attivi posti letto di Ortopedia, chirurgia generale, di lungodegenza, di medicina generale, di ostetricia/ginecologia, di pediatria, di riabilitazione ortopedica, di nefrologia e dialisi, di malattie infettive, di neuropsichiatria infantile, di terapia sub-intensiva ed infine 12 POSTI LETTO DI TERAPIA INTENSIVA.
223 posti letto, oltre al trasfusionale, al laboratorio analisi, alla farmacia ospedaliera, alla radiologia e tutti gli altri servizi di diagnostica. Questo vuol dire dare dignità ad un presidio ospedaliero, metterlo in sicurezza e renderlo economicamente sostenibile. Una riorganizzazione voluta in Regione a Bari, con il Regolamento regionale 14/2020 e confermato dalla delibera di giunta regionale 919/2023, ma che a Lecce è stata prontamente adottata nel predisporre le chiusure ma puntualmente disattesa nella sezione “aperture”. Evidenziando anche che con delibera di giunta regionale 1215 del 31 luglio 2020 si era chiesto alla ASL Lecce di attivare presso l’Ospedale di Galatina i reparti di Pneumologia (nel frattempo trasferita a Gallipoli) e di Cardiologia (mai aperto)
Da ciò la domanda ci sorge spontanea, siamo sicuri di non avere il nemico in casa? Perché nella ASL Lecce, malgrado si siano succeduti vari Direttori Generali e Sanitari, quando si è trattato di attuare il potenziamento dell’Ospedale di Galatina si è sempre stati “distratti”? Se a remare contro non è la struttura regionale chi indirizza l’operato della ASL Lecce ? Il sospetto non può che cadere su quei potentati politici salentini di piazze, anche limitrofe, in competizione per la sopravvivenza con il Santa Caterina Novella che in questi anni hanno visto accrescere gli investimenti sui propri Ospedali.
Oggi allora chiediamo alla politica galatinese tutta, ma al Sindaco Vergine in particolare, di abbandonare il tavolo “delle tre carte” per porre alcuni quesiti alla ASL Lecce la cui risposta tanto determinerà le sorti del Santa Caterina Novella : perché la ASL Lecce non ha dato seguito alla sua nota del 15 marzo 2021 per l’attivazione della Terapia Intensiva a Galatina ? perché ancora oggi malgrado il progetto esecutivo sia stato approvato e pagato il 25 agosto 2022 ancora non si avviano i lavori per la realizzazione dei 12 posti di terapia Intensiva ? Si terrà conto che il reparto di terapia intensiva dovrà essere realizzato (?) per considerare il P.O. di Galatina in sicurezza potenziale? Perché ad oggi malgrado sia stato effettuato il concorso giunto a conclusione con graduatoria e vincitore nell’agosto del 2023 non è mai stata effettuata la nomina effettiva del Primario di Pediatria ? Perché ad oggi malgrado nel marzo del 2023 sia stato bandito il concorso per la nomina del Primario di Ostetricia/Ginecologia non si è mai conclusa la procedura ?
Spero di essere riuscito a far capire chiaramente chi, nel tempo sia stato il banco e chi il pollo e come il pollo possa, se veramente vuole, trasformarsi in banco e svergognare il baro.