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Grande risposta di pubblico per la quarta edizione di Pragmatica, il piccolo festival della buona politica che si è svolta ieri sera nella suggestiva cornice della Cantina Fiorentino e che ha visto alternarsi sul palco tra scrittori e intellettuali di altissimo livello come Federico Fubini (vicedirettore del Corriere della Sera), Micol Flammini (editorialista del Foglio) e Enrico Giovannini (già ministro dei governi Letta e Draghi).
A fare gli onori di casa, gli organizzatori Edoardo Mauro, Vittorio Cioffi ed Alessandro Martines che hanno interloquito con gli ospiti e hanno discusso dei loro libri e dell’idea di Europa, quest’anno asse portante della manifestazione. Il titolo della rassegna, infatti, era “tu la conosci l’Europa?”: domanda provocatoria che ha aperto alla possibilità di discutere su tematiche di larghissimo respiro.
La manifestazione, patrocinata da Comune e Provincia, ha registrato la presenza del Presidente della Provincia di Lecce, Stefano Minerva che ha ricordato come la sua è stata forse la più europeista delle generazioni, la “generazione Erasmus” è stata la prima a scoprire il continente e ad apprezzare i valori della condivisione e della contaminazione culturale.
Per il comune invece i saluti sono stati portati dall’assessore all’Urbanistica Guglielmo Stasi che ha sottolineato come gran parte della legislazione che impatta sulla vita degli enti locali sia di derivazione europea e, da qui, l’estrema importanza del tema trattato.
Presente anche il Presidente del Consiglio Francesco Sabato, come presente era anche l’ex sindaco e attuale consigliere comunale Marcello Amante. Pesante, pesantissima, l’assenza del sindaco Fabio Vergine e del suo delegato alla cultura, Davide Miceli. L’evento avrebbe meritato ben altra attenzione da parte delle istituzioni cittadine.
Tornando agli autori, la presentazione dei loro libri ha dato modo agli organizzatori, oggi in veste di discussant, di porre questioni che toccassero l’attualità, la politica alta, il dibattito culturale del momento che stiamo vivendo senza che questo divenisse mai dibattito partitico ed elettorale. Da questo punto di vista, davvero una buona prova di maturità. Una dimostrazione di quanto si possa fare bene politica e cultura senza dover per forza parteggiare per questa o per quest’altra parte.
Infine, sottolineiamo un passaggio delle parole dell’ex ministro Giovannini quando, per rendere l’idea del suo lavoro al ministero delle infrastrutture, ha sottolineato ironicamente come nei primi giorni abbia dovuto fare un corso zen; il motivo? Un ministro, a detta sua, non inaugurerà mai niente di ciò che mette a terra in termini di politiche e di strategie e questa è una realtà con la quale conviene farci subito i conti e lavorare per produrre cambiamenti significativi, a prescindere dal tempo in cui questi si realizzeranno compiutamente.
Ci piace l’idea del corso zen per gli amministratori. Forse servono più corsi zen per amministratori e meno ansie da prestazione. Ma qui il discorso ci porterebbe altrove. Rinnoviamo invece i complimenti ai ragazzi di Pragmatica e li attendiamo per la quinta edizione, sicuri che sapranno confermarsi, rinnovarsi e crescere ancora.