Cronaca/di p.z.
Con la determina n. 474 del 19 ottobre 2021 è stato disposto il pagamento di € 39.894 in favore dell’A.P.S. “34° Fuso” di Corigliano d’Otranto mediante bonifico bancario da accreditare sull’Iban del conto intestato alla Associazione.
Il motivo per cui è stato disposto detto pagamento è da ricercarsi nella organizzazione e realizzazione della proposta progettuale dal titolo “In Trance”, incentrata sull’utilizzo della fotografia “come strumenti per scoprire il Centro Storico di Galatina, come un corpo da osservare, abitare, far vivere”.
La manifestazione era finalizzata all’esecuzione del Festival di Fotografia ed Arte partecipata programmato nell’ambito della Rassegna Estiva “A Cuore Scalzo – Edizione 2021”.
Certo è che se per Centro Storico qualcuna ha inteso anche via Adige (vedi mostra d’arte) o qualcuno ha spostato a mia insaputa la sua collocazione oppure una ripassatina alla topografia cittadina non farebbe male.
Chiedo però, senza alcuna polemica o contestazione nei confronti di chi ha valutato con quell’importo il proprio lavoro, ma con una punta di disapprovazione nei confronti di chi “ha avuto carta bianca” e di chi gliel’ha concessa: “Veramente con 40.000 euro non si poteva fare niente di meglio o di più?”
Senza voler togliere nulla a “34° Fuso”, abbiamo visto come con soli 10.000 euro siano state organizzate tre serate concertistiche di alto livello perché chi per l’occasione “In Trance” aveva avuto “carta bianca”, in altra occasione si è giustificata con la solita stucchevole frase del “non ci sono soldi”. Lo stesso dicasi, per il lavoro e l’impegno profuso dallo staff di “Come eravamo”: solo 3.000 euro.
Ora speriamo, se non sarà chi ha avuto “carta bianca” che qualche consigliere di buona volontà decida di effettuare un accesso agli atti visto che da quanto si legge nella Determina di autorizzazione al pagamento “(…) La predetta Associazione ( “34° Fuso” n.d.r.) ha trasmesso la relazione illustrativa delle attività realizzate e delle connesse iniziative poste in essere nell’ambito della proposta progettuale in argomento” in maniera tale che dalle relative certificazioni contabili della spesa sostenuta (e non solo dalla relazione) i cittadini possano avere un’idea chiara e trasparente di come siano stati spesi i suoi soldi.
Quanto ad esempio sia costata la produzione del materiale pubblicitario, oppure l’eventuale affitto pagato per l’utilizzo di locali di proprietà privata, le collaborazioni a vario titolo alla rassegna, insomma tutte le certificazioni agli atti che giustificanti 40.000 euro di spesa.