Cronaca/di p.z.
Dopo anni di sosta forzata ai box il Cavallino Bianco riprenderà presto la sua corsa. Forse anche prima o durante le festività natalizie.
Lo ricordiamo inaugurato dalla Giunta Montagna al termine dei lavori del primo lotto, quando gli attori ospiti dovettero utilizzare una roulotte come camerino per il trucco e cambio d’abito. Di finito in maniera definitiva vi era stato il palcoscenico, il proscenio, la platea i palchi e naturalmente bagni, luci e riscaldamento.
I palchi rimasero, però, inutilizzati perché privi di uscita di fuga ed il Foyer era relegato nel libro dei sogni salvo un terzo ed improbabile finanziamento di un 3° lotto di lavori.
Si chiuse così, tra luci e ombre, la prima tranche del lavoro che comportò l’impegnativa spesa di 1.450.000 euro dei quali 800.000 ricevuti da un finanziamento regionale e 500.000 quale quota a carico del Comune ottenuti tramite contrazione di mutuo a cui si aggiunsero, cammin facendo, altri 150.000 a carico del bilancio comunale.
Con il finanziamento del 2° lotto di lavori, circa 825.000 euro, l’opera è stata completata e, addirittura, anche ciò che era nel libro dei sogni è diventato realtà. E’ stata rifatta la Torre scenica, realizzati i camerini per gli attori e per gli effetti luce, le caselle dei palchi sono state separate una dall’altra
con muro ad altezza di casella, è stata realizzata l’uscita di fuga, in platea saranno aggiunti ulteriori 70 posti a sedere ed altri tre, in aggiunta agli originari due, per ogni casella di palco.
Un fiore all’occhiello, a lavori ultimati, sarà il Foyer, proprio quello che sembrava destinato a restare nel libro. Grazie ad economie di lavoro i tecnici sono riusciti a realizzare, con lo stesso importo del finanziamento, anche i lavori del Foyer che è stato rimesso a nuovo e sarà completamente fruibile e godibile unitamente alla sua zampillante fontanina posta alla sinistra di quello che era l’ingresso del pubblico nella struttura.
Il restauro del Cavallino Bianco al conteggio finale, salvo imprevisti, è costato, quindi, 1.950.000 euro dei quali come, già detto, 650.000 sono stati a carico della comunità galatinese.
Finito il compito dei tecnici, inizierà quello dei politici. L’augurio e la speranza è che il Cavallino Bianco non abbia la stessa sorte di altre “grandi opere” cittadine, non diventi anch’esso la passerella gratuita di faccendieri, mercanti e sbafatori ma il centro di un progetto organico che dia lustro e rinomanza alla città ed al suo territorio, proprio come lo era tanto tempo fa.