Lettere
Egregio ingegnere Giuseppe Guida,
è vero, dal 1964 vivo a Roma e ho lavorato nelle città dove mi hanno commissionato le opere.
Da sempre seguo con grande interesse le vicende politico-amministrative di Galatina (mia città natale e di formazione giovanile) in particolare quelle urbanistiche, discipline in cui mi sono laureato nel 1970 e in cui, qualche volta, sono stato coinvolto direttamente dal comune di Galatina. Quattro/cinque mesi l’anno trascorsi tra Galatina, Gallipoli e Lecce mi sono serviti ad essere sufficientemente informato e documentato per conoscere le problematiche che, nel tempo, hanno coinvolto la città e che mi hanno consentito di scrivere l’inedita “Breve Storia Urbanistica di Galatina dal secondo dopoguerra ad oggi” pubblicata a fascicoli sul quindicinale giornale locale “il galatino”.
Detto questo ritorno sull’argomento Cimitero.
Nel marzo 2003 (D.G.C. n°61), alla scadenza decennale ritardata del Piano Cimiteriale, fui chiamato dall’amministrazione Garrisi a redigere una Variante al Piano, allo scopo di incrementare le sepolture private a scapito di alcune aree destinare a verde e servizi. Accettai l’incarico alla condizione che, il sacrifico dei tagli da effettuare alle superfici comuni, fossero sufficienti a porre fine all’improvvisazione e cominciare a programmare seriamente la realizzazione dei Servizi comuni quali quelli degli edifici Ossario, della Casa del custode, della camera Mortuaria, delle Autopsie, delle aree verdi e quelle di parcheggio. (Progetti definitivi già approvato in precedenza). Tutto ciò allo scopo di procedere ad una esecuzione organica delle opere e di bloccare qualsivoglia tentativo di ampliamento futuro del perimetro cimiteriale esistente.
Ciò significava mettere in alto i sette principi che ho elencato nella mia precedente comunicazione.
L’elezione a Sindaco della dott.ssa Sandra Antonica suscitò molto entusiasmo e lusinghiere aspettative anche a tale scopo.
Lei ingegnere Assessore negli anni 2008/2009, ha fatto bene ad operare sul primo punto, cioè incentivare le inumazioni. Poca cosa rispetto ai sette punti programmati. Iniziativa lodevole e apprezzabile ma che da sola e come se avesse gettato una goccia d’acqua in un mare in tempesta.
La sindaca Sandra Antonica, conosceva bene il contenuto di una mia lettera, inviatale subito dopo la sua elezione, con la quale comunicavo che ero disposto a mettere a “servizio” (in forma gratuita) della sua Amministrazione tutta la mia esperienza acquisita nel campo dell‘edilizia Cimiteriale, per agevolare la realizzazione del Piano, attraverso la messa in atto della metodologia prevista dallo stesso. A quella lettera, indirizzata con R.R.R. non ho avuto mai nessun riscontro, neppure ad un accennato ringraziamento verbale.
Attualmente la situazione si è molto aggravata perché l’amministrazione continua ad affrontare i problemi rincorrendo ciò che si verifica quasi giornalmente, invadendo spazi inappropriati con realizzazioni poco edificanti (asfalto sulle strade interne, cappelle comunitarie senza coperture e qualche volta senza pavimento). A queste iniziative si deve aggiungere una totale assenza della segnaletica interna, una manutenzione straordinaria inesistente e quella ordinaria carente e qualche volta offensiva.
Del Piano originario è rimasto ben poco perché svuotato dei suoi contenuti più qualificanti (servizi Sanitari, edifici Ossario, fossa Comune, corte delle Cerimonie, opere d’ Arte ecc. ecc.). Si è ritornati indietro di almeno 70 anni quando, dal secondo dopoguerra in poi, si procedeva, attraverso l’ufficio Tecnico, solo per risolvere problemi contingenti, con interventi parziali e provvisori che procuravano disgregazione, degrado e disordine funzionale in tutta la struttura. Con una differenza però che in quegli anni gli amministratori non avevano a disposizione un Piano Cimiteriale.
Dal 1987 Galatina possiede un Piano in vigore regolarmente approvato e, seppure di vecchia data, oggi può considerarsi ancora molto utile perché, a parere del sottoscritto, almeno per tutte le procedure che regolano dettagliatamente il suo sviluppo e la sua realizzazione nel tempo, sono ancora valide.
Cordialità. Rosario SCRIMIERI