Cronaca/di pietro zurico
Ogni anno, puntualmente, si presenta lo stesso deprimente spettacolo. Un’azienda, un funzionario tecnico, un responsabile di settore, un Dirigente ed un Assessore, che della legge o se ne infischiano ritenendola un optional, oppure per ignoranza (nella più pura accezione del termine), travalicano il confine che separa il lecito dall’illecito, il legittimo dall’illegittimo, l’uso dall’abuso.
Non sono mancate negli anni passati denunce e non sono mancati interventi da parte delle forze dell’ordine per fermare un’attività espressamente proibita dalle legge in materia.
Nonostante tutto, anche quest’anno, e nessuno stranamente ha visto niente tranne alcuni diligenti cittadini, in pieno periodo di veto legislativo, si stava assistendo all’ennesimo assalto alla chioma degli alberi cittadini da parte di un’azienda con il complice silenzio di una parte di apparato burocratico.
Giusto per capire di cosa si parla riporto quanto previsto nel Regolamento del Ministero dell’Ambiente e del Territorio che ha predisposto un articolo (n. 33) e un allegato specifico sul tema potature.
In esso si legge che “le potature devono essere realizzate nel periodo di stasi vegetativa (…) e nel rispetto della nidificazione dell’avifauna, escludendo il periodo che va da aprile a luglio, fatti salvi gli interventi urgenti dettati da ragioni di sicurezza ed incolumità pubblica. Nei mesi di marzo e agosto, escludendo condizioni di accertata pericolosità delle piante, la potatura non può essere effettuata su alberi in cui siano presenti nidi di uccelli o tane abitate da piccoli mammiferi o che siano utilizzati come dormitorio o posatoio da specie rare o di pregio”.
Aggiunge poi che “Per la potatura occorre tener presente i seguenti aspetti (Allegato 9):
a. la riduzione della superficie fogliare si traduce in una minore disponibilità di nutrienti per le radici e le altre parti dell’albero;
b. la potatura deve essere limitata alla sola rimozione delle porzioni di chioma prive di attività vegetativa o di quelle lesionate o alterate da attacchi parassitari e da danni meccanici o meteorici, che possono pregiudicare la salute della pianta e/o la sua stabilità. La pratica della capitozzatura è vietata“.
Si deduce chiaramente da ciò che da aprile a luglio, tranne che per motivi di sicurezza ed incolumità fisica di cui non è assolutamente il caso, è assolutamente vietata la potatura mentre sarebbe possibile nei due mesi di marzo ed agosto solo in assenza di nidificazioni etc.
Si deduce anche l’inesattezza, e quanto sia stata ridicola, della motivazione addotta da responsabili dell’ufficio tecnico ai cittadini che esternavano il proprio malumore chiedendo spiegazioni in merito.
“Si stanno potando solo alberi che non hanno alcuna nidificazione” è stata la scusante, la foglia di fico con cui hanno cercato di mistificare e nascondere l’illegalità di quanto in atto grazie alla loro autorizzazione ed i loro silenzi.
Ad una giustificazione così stupida verrebbe da replicare al Geometra in questione se per la verifica della mancanza di nidificazione si sia arrampicato, per la constatazione, sugli alberi come novello Tarzan dimenticando in ogni caso che siamo al 12 aprile 2023 ed è dal primo di aprile che la potatura è vietata.
Per ciò che riguarda poi l’azione di potatura “limitata alla sola rimozione delle porzioni di chioma prive di attività vegetativa o di quelle lesionate o alterate da attacchi parassitari etc…” invitiamo i lettori ad osservare il fogliame depositato ai piedi dell’albero appena potato e giudicare se siano state tagliate chiome con le caratteristiche anzi descritte.
E’ stato cambiato qualche manico ma forse per una buona pulizia doveva essere cambiata anche la scopa soprattutto se ogni manico nuovo ha il marchio di fabbrica ben visibile del suo produttore.