La consegna venerdì 8 settembre a Galatina presso il Palazzo della Cultura.
Eventi/di Rita Toscano
Ritorna per l’edizione 2023 il Premio Marcello Romano per il Cinema – Città di Galatina- venerdì 8 settembre alle ore 19,30 presso il Palazzo della Cultura, con ingresso da Via Cafaro, n.2.
Il riconoscimento, nato per rendere omaggio alla memoria del galatinese avv. Marcello Romano (1943 -2008), cultore di cinematografia, è stato istituito dal Comune di Galatina su proposta della famiglia nel 2009, in collaborazione con il Liceo Artistico dell’IISS “P. Colonna” di Galatina, con l’obiettivo di contribuire alla cultura cinematografica, promuovere la valorizzazione del territorio, dare visibilità a professionisti giovani e di talento.
In precedenza è stato attribuito, con il patrocinio di Regione Puglia, Università del Salento, Apulia Film Commission, nell’ambito del Festival “Corti di marzo” 2011, fuori concorso, al regista Andrea Costantino, per il cortometraggio “Sposerò Nichi Vendola” (2010); nel 2014 a Francesco Micciché per il documentario “Lino Miccichè, mio padre. Una visione del mondo” (2013) nell’ambito della Rassegna Identità in dialogo-Prospettive meridiane #tuttosuipadri; a Tommaso Faggiano per il film “Stare sul confine” (2018) della cooperativa culturale Meditfilm, durante la Rassegna estiva della Città di Galatina 2018.
Il prossimo 8 settembre il Premio verrà consegnato a Fausto Romano,
giovane autore galatinese, artista eclettico poliedrico e originale, “cantastorie” come egli stesso ama definirsi.
Diplomatosi in recitazione presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica
“Silvio D’Amico” di Roma, ha realizzato numerosi cortometraggi, vincendo
premi internazionali.
Nel 2022 scrive, dirige e interpreta “San Vitu Rock” prodotto da Apulia film
Commission e vincitore del Festival del Cinema Europeo.
Con quest’ultimo lavoro il regista ha avuto il merito di esportare oltre i confini nazionali la sacra roccia dal potere magico-religioso custodita in una
semplice chiesetta nel cuore della Grecìa Salentina,” raccontando un rito
attraverso un altro rito: il cinema”, come egli stesso ha dichiarato.
Una storia d’amore semplice, poetica ed esilarante, con due attori principali,
un uomo e una donna, ambientata negli anni del boom economico italiano,
che si fonda sulla conoscenza di fenomeni etnoantropologici e della loro
evoluzione storica, una ricerca che Fausto Romano coniuga con la sua grande capacità artistica di mischiare sacro e profano, alto e basso, umano e
divino, già espressa in altre sue opere cinematografiche e letterarie.
Il film di fatto è centrato su la Pietra Forata di San Vito, un monolite calcareo che ha il diametro esterno di circa un metro, con al centro un foro di trenta centimetri, ritrovato in una zona boscosa dell’area salentina ricca di altri monumenti megalitici, menhir, dolmen, specchie. Il passaggio attraverso questa strettissima apertura, che rappresenta l’utero materno, trasferisce, secondo un rito che si è ripetuto fino agli anni ’60, fertilità a chi la attraversa.
Una pratica che risale ad una remotissima religione fondata sulla figura della
Dea Madre, connessa con la fecondità della terra, che ha mantenuto un
grande valore religioso con il nascere dell’agricoltura.
La narrazione di Fausto Romano offre quindi l’opportunità di allargare la
visuale sul nostro territorio rurale, dove le pietre parlano. Non si tratta
certamente di resuscitare antiche tradizioni la cui conoscenza ha generato
questa bella favola descritta in “San Vitu Rock” ma di restituire, attraverso un approccio emozionale, il giusto valore alla terra per la buona salute dell’uomo e per una nuova visione delle bellezze del nostro paesaggio, argomenti di viva attualità e dibattito culturale.
Dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Galatina Fabio Vergine e della
Dirigente dell’IISS “P. Colonna” di Galatina Maria Rita Meleleo, la serata sarà moderata da Rita Toscano, organizzatrice del Premio Marcello Romano per il Cinema.
Su simboli magie e misteri del paesaggio salentino, tra natura e cultura,
interverranno due illustri specialisti: Angela Serafino, studiosa e critica d’arte, che nei suoi scritti – da “Dal colore al suono, dal suono al colore” sino a “Restituzione” monografia per l’opera di Renato Centonze – ha esplorato la
relazione tra paesaggio ed opera d’arte ,nel Salento, ma come specimen di
un universale umano; Francesco Danieli, storico e iconologo di fama
internazionale, autore di numerose pubblicazioni di carattere scientifico,
storico, artistico e antropologico culturale sull’identità salentina e non solo,
direttore della collana editoriale Gli Argonauti.
A seguire la premiazione e la proiezione del cortometraggio.
L’evento si pone come un’occasione di festa per spettatori e partecipanti, in
un clima di convivialità, aperto a tutti, presso il Palazzo della Cultura, via
Cafaro n.2, nei locali messi a disposizione da Open Art Gioré aps, dalle ore
19,30 dell’8 settembre p.v.