Cronaca/di Redazione

Tiene banco da un pò di settimane settimane ormai la telenovela dell’assessorato lasciato vacante dalle dimissioni di Ugo Lisi. Dimissioni scaturite per permettere allo stesso di dedicarsi a energie piene alla campagna elettorale della sua città, Lecce e della sua madrina politica, Poli Bortone.

Sulle colonne del nostro sito abbiamo seguito tutta la vicenda e chi ci ha letto avrà notato come alle ricostruzioni dei fatti abbiamo sempre aggiunto una nota di commento che scavasse negli intendimenti dei protagonisti fino allo scoop (che poi scoop non era visto che le nostre fonti erano atti ufficiali del comune regolarmente pubblicati nell’albo pretorio) delle dimissioni annunciate e mai arrivate.
Ecco, a tutto ciò, oggi si aggiunge un ulteriore tassello: le dimissioni sono state protocollate… in concomitanza con la pubblicazione del nostro ultimo articolo.

L’articolo infatti è stato pubblicato il 16 maggio e le dimissioni risultano acquisite al protocollo il 15 maggio. Una quantomeno strana coincidenza. Ora, senza voler essere dietrologisti, senza voler insinuare dimissioni retrodatate, senza voler sospettare di soffiate che hanno spinto a protocollare le dimissioni nel momento in cui in redazione allestivamo il pezzo, vogliamo quantomeno condividere con i nostri lettori lo stupore per questa strana coincidenza.
Ci è stato detto, in via informale, che le dimissioni erano state date nelle mani del sindaco e pertanto su di lui grava la responsabilità politica del ritardo.

Pertanto, ci chiediamo perché il sindaco Vergine abbia atteso così tanto prima di protocollare le dimissioni? E ci chiediamo perché, dopo averle tenute “congelate” per tanti giorni abbia proceduto a produrle al protocollo proprio in concomitanza con la pubblicazione sul Sedile delle mancate dimissioni? Ed ancora, perchè non ha ancora provveduto a nominare il sostituto? Lo dica chiaramente ai cittadini basta moine.
Siamo autorizzati a pensar male? Per noi l’ufficio (protocollo, in questo caso) è e deve essere come la moglie di Cesare, al di sopra di ogni sospetto. Mai penseremo che si sia prestato ad un protocollo ad orologeria ma restiamo stupiti da questa coincidenza. Soprattutto dopo tanti giorni trascorsi con le dimissioni “ferme”.
Forse si aspettava di trovare la quadra sulla nomina del successore? Forse si aspettavano le dimissioni di Perrone che sarebbe sostituito da Spoti (questo è ritenuto dai più l’unico risvolto certo della crisi) per poi procedere alle due nomine contestualmente? O forse non avendo ancora pronto il successore, non si voleva privare Lisi sin da subito dello stipendio di assessore? Perché Lisi percepirà lo stipendio fino al giorno del protocollo delle dimissioni e non del loro annuncio: quindi 15 giorni in più a danno delle casse del comune.

Domande, dubbi, interrogativi che, siamo certi, non vedranno mai una risposta e che genereranno al più un sorrisino nella stanza dei bottoni, quel sorrisino di chi sa che in fondo l’articolo quinto vale anche nei confronti della stampa.

Con la differenza che la stampa continuerà a fare il suo dovere, a prescindere dai sorrisini e dall’aria da marchese del grillo che qualche occupante di Palazzo Orsini continua ad ostentare.